Il quotidiano spagnolo Sport lo ha definito "un attaccante nell'ombra". Un suo ex allenatore ha ammesso che era "immarcabile quando aveva spazio". Ma ora, Marc Guiu è diventato un eroe del Barcellona, un ragazzo di 17 anni che ha regalato la vittoria alla sua squadra pochi istanti dopo essere entrato e potrebbe diventare una pedina importante per i blaugrana negli anni a venire.
Guiu non ha perso tempo per presentarsi al mondo domenica scorsa. Circa 23 secondi, per la precisione. Dove Ferran Torres e Joao Felix avevano fallito, lui è riuscito, scivolando dietro la difesa dell'Athletic Club, prima di indirizzare il suo tiro sulla gamba di Unai Simon e in rete.
È stato un goal che ha dimostrato tutto ciò che Guiu rappresenta. È un giocatore diverso dagli attaccanti moderni della Liga, uno tipo di giocatore che il calcio spagnolo produce raramente. Guiu è forte, veloce e diretto, un numero 9 fisicamente dotato e spietato. Non è un attaccante di collegamento o un falso nueve. Piuttosto, Guiu è un potenziale goleador in grado di cambiare il corso della partita, come ha dimostrato nel suo debutto con il Barça.
Ma da dove è spuntato? E come ha fatto La Masia, famosa per coltivare giocatori tecnici, a fare crescere un attaccante retrò come lui? GOAL analizza questo vero 9.