Antonelli a GOAL: "Gasperini un fenomeno, non credevo Bennacer fosse così forte"

"Non è facile: siamo e sono abituato a fare quello che ho fatto per 20 anni. Non farlo da un giorno all'altro non è facile, ma per ora non mi manca il calcio": ha da poco appeso gli scarpini al chiodo, inaspettatamente. Lo ha fatto dopo un'esperienza, importante, negli Stati Uniti. A Miami. "E' stata un'esperienza fantastica, non pensavo di trovarmi così bene": Luca Antonelli è felice, sorridente. Lo è perché la sua è stata una carriera completa.

Intervenuto a GOALCUP, il format di GOAL Italia in onda su Twitch, l'ex terzino del Milan e della Nazionale si è raccontato a partire proprio dalla fine della sua esperienza calcistica, senza alcun tipo di rimpianto, se non quello di una perfetta chiusura del cerchio.

"Non ho nessun rimpianto, mi sarebbe piaciuto chiudere la carriera al Monza perché io son di qua: ero d'accordo con il vecchio presidente, quello che c'era prima, poi ovviamente sono arrivati Berlusconi e Galliani che hanno fatto uno squadrone e sono in Serie A, e va benissimo così, son felice così perché per noi di Monza avere il Monza per il primo anno in Serie A è qualcosa di bello. Ho fatto tutto quello che potevo fare".

Antonelli ha vestito maglie importanti e storiche, in Italia: quella del Genoa lo ha segnato.

"L'esperienza che mi ha segnato è stata il Genoa perché entri allo stadio a Marassi e ti senti giocatore vero: c'è quella gradinata lì che non ho mai visto da nessuna parte. Ho realizzato il mio sogno giocando al Milan, ma se devo dire dove mi son trovato bene dico al Genoa con Gasperini".

Poi è arrivata l'unica volta che Antonelli ha vacillato, di fronte alla possibilità di tornare al Milan: alla fine, però, ha ceduto.

"Ero a Genova e avevo detto al presidente Preziosi di rifiutare qualsiasi offerta arrivasse, solo il Milan è riuscito a farmi cambiare idea. Per me tornare al Milan è stato il coronamento di un sogno: ho avuto la fortuna di far goal alla Juve all'esordio e di vincere la Supercoppa italiana a Doha".

Quella con Gasperini è stata un'esperienza unica, sotto ogni punto di vista. Antonelli "incorona" Gasp, definendolo uno dei migliori allenatori in circolazione.

"Gasperini è un fenomeno: con un budget parecchio inferiore alle altre se l'è giocata con Milan, Inter e Juve, arrivando seconda o terza, ai quarti di finale di Champions League. E lì è merito dell'allenatore: è vero, aveva Papu, aveva Ilicic, ma prima senza di lui non avevano fatto benissimo. Per me Gasp è un esempio da prendere in considerazione. Quando posso vado a vedere qualche suo allenamento perché ho sofferto io e voglio veder soffrire anche gli altri: arrivavi a fine allenamento che non dico che lo insultavi, ma poco ci manca. Poi la domenica stavi talmente bene fisicamente che facevi ogni cosa che diceva. Fisicamente ti fa stare benissimo".

Parentesi, poi, sul Milan attuale: da Theo Hernandez a Ismael Bennacer, con cui Antonelli ha giocato a Empoli.

"Theo Hernandez è il terzino sinistro più forte al mondo, Leao nel primo periodo al Milan ha fatto così così, adesso quando decide di accelerare sembra che gioca coi ragazzini, perché se decide di superarti in velocità ti supera. Il suo problema è che non lo fa nei 90 minuti. Bennacer? Ero a Empoli con lui, si vedeva che era forte, ma non pensavo così. Poche squadre hanno un centrocampo come quello del Milan e non pensavo: ho giocato anche con Krunic e pensavo facesse più comodo Krunic che Bennacer al Milan".
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