Diego BuonanotteGetty

L'ascesa e la caduta di Diego Buonanotte, il talento fermato da un incidente

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Il fato, inteso come sorte, di per sé né positiva né negativa, può avere un ruolo importante nella carriera di un giocatore. Nel caso di Diego Buonanotte, uno dei talenti più luminosi espressi dal calcio argentino negli Anni Duemila, pur salvandogli la vita, ha finito per fermarne un'ascesa che sembrava inarrestabile verso vette che il fantasioso argentino non sarebbe mai riuscito a raggiungere.

Esploso in patria nel River Plate di Simeone, che trascina al titolo di Clausura nel 2008, la sua carriera sarà per sempre condizionata dal tragico incidente stradale avuto all'alba del giorno di Santo Stefano del 2009, nel quale persero la vita tre suoi cari amici. Da quel terribile trauma, Buonanotte si riprenderà fisicamente, ma mai del tutto mentalmente e questo finirà per stoppare sul più bello la carriera dell'astro nascente argentino.

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Diego Buonanotte River Plate Primera DivisionGetty Images

RIVER E NUVOLE: 'EL ENANO' FA IMPAZZIRE IL MONDO

Nato il 19 aprile 1988 a Teodolina, nella provincia di Santa Fé, sotto il segno dell'ariete, Diego Buonanotte inizia a giocare nella Scuola calcio Renato Cesarini e si distingue per le sue qualità calcistiche fin dalla tenera età. Entra così nel mirino dei due grandi club della capitale argentina, River Plate e Boca Juniors. Ad aggiudicarselo sono i Millonarios, nelle cui Academia passa nel 2001 e resta per 5 stagioni. Parallelamente, viene convocato nelle Rappresentative giovanili dell'Albiceleste.

Dopo il debutto con la prima squadra de 'La Banda', il 9 aprile 2006, nella gara contro l'Instituto, in cui subentra al 'Pipita' Higuain, ne diventa in breve tempo uno dei leader in campo. Più piccolo addirittura di Messi, essendo alto appena un metro e 61 centimetri per soli 49 chilogrammi, per la sua statura gli viene dato il soprannome di 'El Enano'. Può giocare da trequartista, esterno di fascia o regista di centrocampo. Veloce e sguizzante, quando è in giornata fa impazzire i difensori avversari con il suo mancino. Il baricentro basso lo rende di fatto imprendibile per chi ha il compito di marcarlo.

Il tecnico biancorosso Daniel Passarella se ne innamora vedendolo allenarsi e gli concede sempre più spazio in campo nel corso del 2007, in cui si rivela come promessa assoluta del calcio argentino. Il primo goal arriva il 30 settembre al Monumental contro il Rosario Central. Ma è il Superclasico di inizio ottobre a consacralo. Schierato sulla trequarti accanto ad un altro giocatore di talento come Ortega, alle spalle del centravanti Falcao, Buonanotte incanta il i tifosi con le sue giocate.

Il talento del River fa letteralmente impazzire i difensori del Boca, e nel secondo tempo è proprio un fallo in area del difensore xeneize Gabriel Paletta ai suoi danni a propiziare il calcio di rigore che, trasformato da Ortega, chiuderà di fatto i giochi, consegnando il successo alla squadra di Passarella. I Millonarios scelgono però di cambiare guida tecnica nel 2008, consegnando la squadra al 'Cholo' Diego Simeone.

Con l'ex centrocampista di Pisa, Inter e Lazio si completa la maturazione di Buonanotte, schierato regolarmente sulla trequarti accanto ad uno fra Ortega e Rosales e ad Alexis Sánchez. Sarà la migliore stagione in assoluto per il talento di Santa Fé, che gioca tutte le 17 gare e con i suoi 11 goal trascina i Millonarios a conquistare il titolo di Clausura. In estate, poi, arriva la gratificazione della convocazione nella Nazionale olimpica argentina da parte del Checho Batista. 

Quella squadra schiera davanti una prima linea di fuoco con Messi, Aguero, Lavezzi e Riquelme. Buonanotte parte spesso dalla panchina ma ha modo di mettersi in evidenza e realizza anche un goal contro la Serbia nella fase a gironi, conquistando con i suoi compagni l'oro olimpico di Pechino. 

Nel 2008/09, nonostante la squadra, passata sotto la guida di Nestor Gorosito dopo l'addio di Simeone, fornisca prestazioni scadenti e chiuda all'ultimo posto nel torneo di Apertura, Buonanotte è una delle poche note liete per il River, e dall'Europa sono diversi i club che iniziano a formulare richieste. 

Anche il mondo dei videogiochi si accorge di lui, tanto che l'argentino è fra le giovani promesse più devastanti del manageriale Football Manager. Ormai gli stessi i critici hanno pochi dubbi: 'El Enano' sembra destinato ad una carriera luminosa. Così, invece, non sarà. Tutta colpa di quel maledetto, tragico incidente.

Diego Buonanotte incident 12262009AFP

L'INCIDENTE CHE SCONVOLGE LA CARRIERA

È la mattina di Santo Stefano del 2009. Diego Buonanotte è al volante di una Peugeot 307 nera. Con lui i tre grandi amici di infanzia, Gerardo, Alexis ed Emanuel. Il gruppo, nonostante i copiosi temporali che si abbattono sulla Provincia di Santa Fé, si è messo in viaggio da Teodolina verso l'aeroporto di Buenos Aires, dove si sta recando per trascorrere una breve vacanza in Brasile. 

Per raggiungere la capitale servono circa 3 ore, ma alle 6.45 qualcosa non va nel verso giusto. L'auto, di proprietà del papà Mario, sbanda improvvisamente sull'asfalto della ruta 65 all’altezza di Arribeños, terminando la sua folle corsa contro un albero ai margini della carreggiata. La Peugeot 307 va in frantumi, tutti i passeggeri muoiono sul colpo. Si salva solo Diego, che riporta traumi multipli, con fratture all'omero e alle costole e una grave lesione al polmone.

Il calciatore viene trasportato d'urgenza alla clinica Los Arcos di Buenos Aires ed è ricoverato per alcuni giorni in terapia intensiva. Una volta fuori pericolo, i medici ricompongono chirurgicamente le fratture a clavicola e omero e lasciano riassorbire la grave contusione polmonare.

Quattro mesi dopo quella tragedia, Buonanotte è fisicamente pronto per tornare in campo, ma dall'istante esatto in cui apprende della morte dei suoi tre grandi amici, non sarà più lo stesso. Al di là dei traumi fisici, un fantasma ben più insidioso si fa infatti strada nella sua mente, quell'angosciante senso di colpa che inizia ad assillarlo senza tregua, nonostante il ragazzo sia da subito seguito da un'equipe di psicologi.

La serenità e la spensieratezza di prima, di colpo, non ci sono più. "Porqué yo? (Perché sono sopravvissuto io?)", è la domanda insistente che Diego si ripete. Come se non bastasse, il talento del River è fatto oggetto di un duro attacco da parte dell'opinione pubblica locale, che lo accusa di aver trascorso una notte brava a base di alcol e droghe. 

Diego torna comunque in campo contro il Godoy Cruz, segnando la rete della vittoria dei Millonarios, ma ad ogni partita dagli spalti inizia a levarsi il grido "Asesino! (Assassino!)". La situazione diventa sempre più pesante e le stesse autorità giudiziarie aprono un fascicolo: Buonanotte è accusato di omicidio colposo. 

Il talento argentino finisce così sotto processo, la verità che emergerà in sede giudiziaria, tuttavia, sarà ben diversa da quella che molti dipingevano, e lo scagionerà da ogni responsabilità. Due anni dopo l'inizio del processo, Buonanotte sarà infatti pienamente assolto dall'accusa, con gli esami tossitologici che dimostreranno che nel sangue del calciatore non c'erano tracce di alcol e di sostanze stupefacenti, nonché che a causare l'incidente fu un fenomeno di acquaplanning.

All'interno del veicolo, inoltre, secondo le perizie effettuate, il giocatore del River era l'unico ad avere allacciate le cinture di sicurezza, fattore, quest'ultimo, che con ogni probabilità gli ha salvato la vita. A differenza dei sui tre amici, i cui nomi si farà tatuare come segno indelebile sul braccio sinistro, che bacerà dopo ogni goal in loro ricordo.

Quella disgrazia finirà per condizionare pesantemente la carriera del talento argentino, che pur regalando sempre sprazzi di grande calcio, non riuscirà mai a trasformarsi nel grande campione che i suoi esordi avevano fatto presumere sarebbe diventato. 

Diego Buonanotte

DAL FLOP IN SPAGNA ALL'UNIVERSIDAD CATOLICA

Dopo un'ultima deludente stagione con il River, culminata con la retrocessione in Primera B Nacional, in cui realizza solo 2 goal dopo i 9 complessivi del 2009/10 fra Apertura e Clausura, Buonanotte decide di tentare il rilancio in Europa. Nell'estate 2011 approda così nella Liga con l'ambizioso Malaga. L'ambientamento è difficile, e l'argentino mette insieme appena 19 presenze e un goal in campionato in una stagione e mezzo. Riesce comunque a far goal in Champions League contro lo Zenit, in campionato al Barcellona e al Real Madrid in Copa del Rey.

A gennaio 2013, vista anche la crisi economica e societaria del club, passa al Granada dei Pozzo, nonostante i timidi interessamenti in Italia di Palermo e Catania. Anche qui però Buonanotte sembrerà l'ombra del grande giocatore visto ad inizio carriera in Argentina. Aumentano le presenze, 29, spalmate anche in questo caso in una stagione e mezza, non i goal, uno, pur bellissimo. 'El Enano' ruba palla sulla trequarti, salta l'uomo, si accentra e infila centralmente la difesa dell'Osasuna insaccando all'angolino basso.

Un lampo di classe, che non impedisce la sua cessione in prestito nella Liga Mx, dove gioca con il Pachuca. Sarà un nuovo, amaro flop: appena 13 presenze senza reti. Ci riprova allora in Argentina, dove torna, sempre in prestito nel 2015, con il Quilmes. Arrivano 12 presenze e un'unica rete, che ha tuttavia per lui una grande valenza simbolica, visto che la realizza contro il River Plate (senza esultare) nel 2-2 del Monumental. 

Intanto però Diego trova l'amore e sposa la bella Jenny Ferre, che gli darà due figli, Lucia e Santino, e con esso anche un po' di serenità. A beneficiarne è anche il suo rendimento in campo, che migliora decisamente nella nuova avventura europea con l'AEK Atene, con cui vince lo Scudetto in Grecia e ritrova, almeno a tratti, un po' di smalto. Firma 6 goal in 24 presenze, preludio di un nuovo ritorno in Sudamerica.

Stavolta ad accoglierlo è l'Universidad Catolica. Con la maglia storica della 'U', Buonanotte nel 2016/17 torna ad alti livelli e realizza 11 reti in 27 presenze, pur non vincendo il titolo. Il successo arriva invece, sebbene con rendimenti individuali meno importanti, nelle stagioni 2018 e 2019, in cui segna rispettivamente 7 e 2 goal, dopo i 4 della stagione 2017, la prima a disputarsi in Cile nell'arco dell'intero anno solare.

Giocherà ben 5 anni nella ‘U’, prima di vestire la maglia dello Sporting Cristal. Poi è passato a La Calera, oggi milita nell'O'Higgins.

I tifosi si esaltano ancora per le sue giocate di pura classe, con cui Buonanotte li delizia a sprazzi quando è in giornata. Tutti gli altri sanno però che il calcio ha perso, quella mattina del 26 dicembre 2009, un potenziale fuoriclasse. 

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