Jimmy Floyd HasselbainkGetty

Jimmy Floyd Hasselbaink, il bomber olandese due volte capocannoniere della Premier League

Sul lanciato diventava imprendibile e non aveva nulla da invidiare ai mezzofondisti. Jimmy Floyd Hasselbaink non era però un podista, bensì un calciatore, dotato di un fisico da corazziere e di un tiro esplosivo.

Giocando da attaccante, grazie a queste sue caratteristiche, nonostante non fosse dotatissimo dal punto di vista tecnico, segnerà caterve di goal, affermandosi come bomber lontano dall'Olanda dopo un'adolescenza difficile: prima col Boavista in Portogallo, poi con il Leeds United e il Chelsea in Inghilterra e l'Atletico Madrid in Spagna.

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Per due volte si laurea capocannoniere della Premier League, ma a livello di squadra riuscirà a vincere soltanto una Coppa del Portogallo e un Community Shield.

Poco fortunato nella sua avventura in Nazionale, nella quale sarà spesso considerato un rincalzo di lusso, e con la quale parteciperà ad un solo Mondiale, il suo percorso da allenatore lo ha visto finora all'opera nelle serie minori di diversi campionati, e in particolare in Inghilterra, il Paese dove ha ottenuto le gratificazioni più importanti.

LE ORIGINI SURINAMESI E L'ADOLESCENZA DIFFICILE

Jerrel Floyd Hasselbaink nasce il 27 marzo 1972 a Paramaribo, capitale del Suriname, Paese dell'America meridionale all'epoca ancora colonia olandese. È il più giovane dei sei figli di Frank Ware e Cornelli Hasselbaink.

Jerrel è un bambino piuttosto vivace, e all'età di 3 anni è investito da un motorino e si rompe la gamba destra. Nell'ottobre del 1978 assieme alla madre e ad altri tre fratelli si trasferisce nella città di Zaandam, nei Paesi Bassi. Suo padre è invece rimasto nei Paesi Bassi.

Proprio in Olanda inizia l'avventura nel calcio di Hasselbaink, che a 7 anni entra a far parte delle Giovanili del Gestaagt Volharding Overwint (GVO). Il suo primo ruolo è quello di portiere. Resta in questa squadra fino al 1986, per poi militare, sempre a livello giovanile, anche con lo Zaansche Football Club (ZFC) nel 1986/87 e con lo Zaanlandia nel 1987/88, società in cui avviene la trasformazione in ala destra, per sfruttare l'incredibile progressione di cui è dotato.

L'adolescenza di Jerrel è tuttavia problematica. Frequenta amicizie negative che lo portano sulla cattiva strada. Unitosi ad una banda di strada, è coinvolto in un furto, e deve trascorrere tre mesi in una struttura detentiva per minori.

Scontata la pena, torna a giocare a calcio ed entra a far parte delle Giovanili del DWS. Qui però la combina grossa: ruba l'orologio ad un giocatore della Prima squadra e viene espulso dal club.

Passa così al Telstar, squadra di Velsen. Il percorso redentivo del ragazzo è complesso, continua a frequentare una banda anche quando, dopo due stagioni di Settore giovanile, debutta in Eerste Divisie, la Serie B olandese, il 27 ottobre del 1990, nella sconfitta per 2-0 contro il VVV-Venlo.

Le cattive frequentazioni producono una serie continua di ritardi agli allenamenti e alle gare. Dopo uno di questi, il tecnico Niels Overweg decide di licenziarlo. I primi anni della carriera professionistica di Hasselbaink saranno così frammentati e confusi.

Il fratello Carlos gioca nell'AZ Alkmaar, e così anche Jerrel, che aveva fatto appena 5 presenze con il Telstar, ottiene la possibilità di allenarsi con i De Kaasboeren, caduti in disgrazia dopo gli anni d'oro. Il giovane fa buona impressione e firma un contratto triennale da professionista.

Con l'AZ colleziona 46 presenze e 5 goal, ma l'accordo con il club non gli viene rinnovato. La carriera di Hasselbaink sembra già finita. Jerrel vive uno dei momenti più difficili: fallisce un provino con l'FC Eindhoven, poi non trova l'accordo con il PEC Zwolle.

Durante tutta la stagione 1993/94 gli viene concesso di allenarsi con l'HFC Haarlem, poi disputa l'annata successiva, il 1994/95, con i Dilettanti del Neerlandia, mentre cerca di ottenere un contratto all'estero. Trascorre anche del tempo in Austria con l'Admira Wacker.

BOMBER IN PORTOGALLO

Hasselbaink continua a fare provini fuori dall'Olanda, e quando tutto sembra perduto, riesce a impressionare in uno di questi il tecnico del Campomaiorense, Manuel Fernandes. La formazione portoghese è neopromossa in Prima divisione e decide di mettere sotto contratto il giocatore olandese, ma di mantenere segreta inizialmente l'identità del calciatore ingaggiato.

Il presidente, pressato dalla stampa, dichiara così inizialmente di aver ingaggiato un calciatore chiamato 'Jimmy'. Quando l'acquisto è ufficializzato Hasselbaink terrà per sempre, da quel momento in poi, il nome Jimmy al posto del nome anagrafico Jarrel.

L'inizio è disastroso per il giocatore olandese di origini surinamesi. Nelle prime 4 giornate resta infatti all'asciutto, e alla 5ª, contro il Gil Vicente, convince il rigorista scelto Stanimir Stoilov a lasciargli battere un rigore concesso dall'arbitro e lo sbaglia. La sua squadra vince comunque 2-0 quella partita.

Poi però Hasselbaink, spostato nel ruolo di punta centrale, si sblocca, e, nonostante giochi con un piccolo club, totalizza 12 goal in 31 gare. Non sono sufficienti a salvare il Campomaiorense dalla retrocessione, ma sicuramente gli attirano le attenzioni delle big lusitane.

Nell'estate del 1996, all'età di 24 anni, Jimmy è ingaggiato dal Boavista, che gli assicura un ingaggio pari a 300 mila Euro attuali. La stagione 1996/97 non è semplice per le Pantere, che cambiano due volte allenatore: alla guida della squadra si succedono Zoran Filipovic, João Alves e Rui Casaca, e la squadra chiude il campionato con un deludente 7° posto finale. I bianconeri si riscattano a fine anno, quando vincono la Taça de Portugal, la Coppa del Portogallo, con un successo per 3-2 in finale ai danni del Benfica.

Hasselbaink, che parte dalla panchina (il suo trasferimento in Premier è già stato definito), gioca gli ultimi 12 minuti subentrando al posto del boliviano Erwin 'Platini' Sanchez, autore di una doppietta in quella gara. Quello resterà uno dei soli due titoli vinti da Jimmy nella sua carriera calcistica.

Debutta anche in Coppa UEFA (5 presenze e 3 goal), nonostante i risultati non entusiasmanti del Boavista in campionato, esplode, con un bottino personale di 20 goal in 29 presenze in Prima Divisione (2° posto nella classifica marcatore del torneo alle spalle di Mario Jardel). Complessivamente sono 24 i centri di Hasselbaink fra tutte le competizioni, in 38 gare giocate.

L'attaccante olandese semina i difensori con un'accelerazione da mezzofondista, nello stile di corsa ricorda Michael Johnson e se può liberare il suo potente tiro non perdona.

Jimmy ce l'ha fatta: lasciandosi alle spalle i problemi di un'adolescenza burrascosa, ha saputo imporsi in una realtà diversa e lontana da quella olandese. E di lì a poco, per lui, si spalancheranno le porte della ricca Premier League.

PROTAGONISTA FRA PREMIER E LIGA SPAGNOLA

A scommettere sull'attaccante olandese è il Leeds United, che già aveva portato Oltremanica a inizio anni Novanta un attaccante dal carattere non proprio semplice, un certo Eric Cantona.

L'accordo con i Peacocks del tecnico George Graham è raggiunto già prima della fine della stagione 1996/97 e in estate Hasselbaink approda in Inghilterra per una cifra di 2 milioni di sterline, pari a 2 milioni e 400 mila euro.

Il 9 agosto 1997 segna subito nella sua gara di esordio in Premier League, firmando il pareggio per 1-1 contro l'Arsenal a Elland Road. Ma il percorso di adattamento ai ritmi del calcio inglese si rivelerà più lungo del previsto.

Nella prima parte dell'anno realizza appena 5 reti, ma nel 1998 esplode con 11 centri e diventa uno dei bomber del torneo, contribuendo non poco al 5° posto finale della squadra: a fine anno sono 16 in 33 partite le reti in Premier League, con FA Cup e Coppa di Lega 22 in 40 apparizioni. Non male per un'esordiente.

Il Leeds si ritrova fra le mani un bomber, capace di fughe spettacolari con la palla fra i piedi ma anche di conclusioni balisticamente notevoli, che non disdegna nemmeno far goal su calcio piazzato. Il secondo anno, il 1998/99, è dunque quello della consacrazione per il ragazzo venuto dal Suriname: 18 goal in 36 partite gli valgono il titolo di capocannoniere della Premier League ex aequo con Michael Owen e Dwight Yorke.

Gli viene dunque assegnata la Scarpa d'oro di re dei bomber, e la squadra, guidata da David O'Leary, classificatasi al 4° posto, manca di poco la qualificazione alla Champions League.

Hasselbaink però a quel punto batte cassa: chiede un ingaggio superiore, e assieme al suo agente, si dice insoddisfatto del trattamento economico. Arrivano così per Jimmy le sirene spagnole dell'Atletico Madrid, che nell'estate del 1999 acquista il suo cartellino per la cifra notevole di 12 milioni di euro attuali (pari a 10 milioni di sterline).

La stagione in Spagna dell'olandese è di grande spessore. Guidato dal tecnico italiano Claudio Ranieri, l'attaccante si sblocca alla 4ª giornata della Liga sul campo del Real Saragozza e poi continua a segnare a raffica per tutta la stagione.

Realizza 24 goal in 34 partite, e nonostante la squadra, con Radomir Antic al posto dell'allenatore romano nella parte finale dell'anno, chiuda incredibilmente al penultimo posto e retroceda in Segunda División, resta scolpita nella storia del calcio spagnolo la doppietta con cui il 30 ottobre affonda al Bernabeu i rivali del Real nel Derby di Madrid.

Hasselbaink, Atlético de MadridGoal

La discesa dei Colchoneros, che perdono anche la finale di Copa del Rey contro l'Espanyol, con Hasselbaink autore del punto del 2-1 al 90', comporta il suo addio prematuro al calcio spagnolo. Dopo una sola stagione l'attaccante torna in Premier League: il Chelsea lo acquista mettendo sul piatto ben 15 milioni di euro.

La stagione 2000/01 parte molto bene con la conquista del Community Shield, secondo e ultimo trofeo vinto in carriera da Hasselbaink, cui l'olandese contribuisce segnando il primo dei 2 goal con cui i Blues stendono il Manchester United di Sir Alex Ferguson.

Dopo pochi mesi, tuttavia, l'addio di Gianluca Vialli e l'approdo di Claudio Ranieri a Londra, con i suoi metodi di allenamento impostati sul lavoro fisico e sulla corsa, non piacciono a diversi giocatori, fra cui anche Jimmy, che lo aveva già avuto in Spagna. Il suo rendimento è comunque sempre di alto livello: 23 i goal in 35 presenze nella Premier League, chiusa dai Blues al 6° posto.

La sua performance gli vale il secondo titolo di capocannoniere del campionato inglese, e il 21 ottobre segna un poker nel 6-1 rifilato contro il Coventry City. Fra i compagni di reparto c'è anche Gianfranco Zola, 'The Magic Box', con cui sviluppa una buona intesa.

Nel 2001/02 ripete lo stesso rendimento in Premier: sono ancora 23 i goal in 35 presenze, ma stavolta non bastano per laurearsi re dei bomber. Complessivamente l'olandese mette insieme qualcosa come 29 centri in 48 presenze, e sviluppa una buona intesa con l'islandese Eidur Gudjohnsen, suo compagno di reparto.

Se in campionato i londinesi si piazzano nuovamente al 6° posto, in FA Cup giungono in finale ma vengono battuti 2-0 al Millennium Stadium dai rivali dell'Arsenal. Hasselbaink si è procurato un infortunio al tendine del ginocchio destro e viene sostituito al 688.

Nell'estate 2002 si scoprirà che il problema è legato ad un'occlusione al tendine della gamba destra, che ne limita costantemente le prestazioni. L'attaccante olandese va sotto i ferri, recupera e resta al Chelsea altri due anni, chiudendo l'avventura con i londinesi con un bilancio di 87 goal in 177 presenze.

Nella sua ultima stagione a Londra, la squadra si piazza al 2° posto in Premier League e raggiunge per la prima volta le semifinali di Champions League, perdendo con un complessivo 5-3 contro il Monaco di Didier Deschamps.

Jimmy Floyd HasselbainkGetty

POCA FORTUNA IN NAZIONALE

Verso la fine degli anni Novanta del secolo scorso, le prestazioni di Hasselbaink in Premier League con la maglia del Leeds United attirano anche l'attenzione del Ct. dell'Olanda Guus Hiddink, che lo convoca in Nazionale e lo fa debuttare il 27 maggio del 1998 nell'amichevole casalinga contro il Camerun, pareggiata 0-0.

Jimmy subentra dalla panchina al 61' al posto di Overmars e viene inserito fra i 22 convocati per i Mondiali di Francia '98 dopo aver trovato il goal nelle successive due gare, vinte entrambe 5-1, contro Paraguay e Nigeria.

Nell'importante manifestazione in terra transalpina Hasselbaink riveste i panni del rincalzo di lusso, visto che colleziona soltanto 2 presenze nella fase a gironi: la prima da titolare contro il Belgio (0-0), venendo sostituito con Bergkamp a gara in corso, la seconda subentrando all'ex interista nella sfida con il Messico (2-2).

Il suo destino nell'Olanda sarà sempre quello di essere una seconda scelta: anche Rijkaard gli preferirà spesso l'emergente Ruud Van Nistelrooy. Il periodo migliore in Nazionale Jimmy lo vive durante la gestione Van Gaal (200-02).

Nonostante la squadra termini al 3° posto nel girone di Qualificazione ai Mondiali 2002, mancando l'obiettivo, la punta originaria del Suriname trova il campo con una certa regolarità e segna goal pesanti con la Spagna (1-2 in amichevole a Siviglia) e Portogallo (2-2 nel match di qualificazione mondiale in terra lusitana).

Le ultime partite con la divisa arancione Hasselbaink le gioca nella successiva gestione di Dick Advocaat. Saluta la Nazionale olandese il 20 novembre 2002, segnando una rete nell'1-3 imposto ai vicecampioni del Mondo della Germania. Chiude con 9 reti all'attivo in 23 presenze totali.

GLI ULTIMI ANNI DA CALCIATORE

Conclusa la bella avventura al Chelsea nel 2004, Jimmy Floyd Hasselbaink rifiuta le offerte arrivate dal Fulham e dalle scozzesi Celtic e Glasgow Rangers e firma un biennale con il Middlesbrough, club nel quale approda a 32 anni a parametro zero.

A inizio stagione 2004/05, visti gli sforzi economici della società, sostiene che la squadra possa lottare per posizioni di vertice in Premier. Il 14 agosto 2004 va subito a segno nella gara d'esordio, con una rete nel 2-2 con il Newcastle United al Riverside Stadium.

A fine stagione i suoi goal saranno complessivamente 13 in 36 gare, sufficienti a renderlo il miglior marcatore stagionale del Boro. Delle sue prestazioni resta impressa quella contro il Blackburn Rovers a Ewood Park il 16 ottobre, match che vede un trionfo dei biancorossi per 4-0 con tripletta del bomber olandese. La squadra, allenata da Steve McLaren, arriva tuttavia lontana dalle prime posizioni. Si piazza comunque al 7° posto e ottiene la qualificazione alla Coppa UEFA.

Il 2005/06 vede perciò il Boro e Hasselbaink impegnati su due fronti: in campionato l'olandese realizza 9 goal in 22 presenze, mentre in Coppa UEFA va a segno 4 volte in 13 gare. Il cammino europeo della squadra inglese è entusiasmante: il Middlesbrough nella fase ad eliminazione diretta supera Stoccarda, Roma, Basilea e Steaua Bucarest e raggiunge la finale.

Jimmy Floyd Hasselbaink MiddlesbroughGetty Images

Delle reti del bomber originario del Suriname, 2 sono molto importanti: quella nell'andata dei sedicesimi contro lo Stoccarda (vittoria per 1-2 in Germania e sconfitta per 0-1 in casa), e, soprattutto, il 15 marzo 2006, il goal che all'Olimpico decide il doppio confronto con la Roma, eliminata nonostante la rimonta con una doppietta di Mancini a causa del successo inglese per 1-0 al Riverside Stadium.

In finale, però, il 10 maggio 2006, il Middlesbrough fa cilecca e crolla 4-0 sotto i colpi del Siviglia. Proprio la finale è l'ultima partita giocata da Hasselbaink con il Boro (89 partite e 33 reti in totale), visto che il nuovo tecnico Gareth Soutghate decide di rescindere il suo contratto nel luglio del 2006.

L'olandese firma allora un contratto a parametro zero con il Charlton, suo quarto club nella massima divisione inglese. Hasselbaink ha ormai 34 anni e la stagione con gli Addicks segna il suo definitivo declino. Le reti saranno infatti soltanto 2 in 25 partite, di cui un classico goal dell'ex al Middlesbrough. In totale sono 4 i centri dell'ex Blues in 29 apparizioni, non sufficienti a fargli guadagnare la riconferma.

Nell'estate del 2007 Hasselbaink è ad un passo dalla firma con il Leicester City, ma alla fine le Foxes ritirano l'offerta per l'attaccante olandese. Peter Ridsdale, che aveva lavorato con Jimmy al Leeds United, diventato nel frattempo presidente del Cardiff City, gli propone allora un contratto annuale con il club gallese.

Hasselbaink scende così in Championship e compone un tandem d'esperienza con l'ex Liverpool Robbie Fowler. In campionato la squadra si piazza soltanto 12ª, con l'attaccante a segno 7 volte in 36 partite, ma in FA Cup è protagonista di un cammino entusiasmante che la porta a giocarsi il trofeo con il Portsmouth. Hasselbaink firma anche un goal da cineteca nel 5° turno contro il Wolverhampton, con un tiro a giro dal limite dell'area che si insacca all'incrocio dei pali.

I Pompey si impongono 1-0 e ancora una volta Hasselbaink si dimostra poco fortunato. Resta in campo 70 minuti, in quella che sarà l'ultima partita della sua carriera professionistica, prima di essere sostituito con Steve Thompson. In estate prova a strappare un nuovo contratto, ma l'accordo non si trova, e a 36 anni appende le scarpette al chiodo.

Jimmy Floyd Hasselbaink Cardiff CityGetty Images

LA CARRIERA IN PANCHINA

Dopo il ritiro dal calcio giocato, Jimmy Floyd Hasselbaink ha intrapreso la carriera da allenatore partendo dal basso, un po' come aveva fatto da calciatore. Il suo percorso lo ha visto guidare, oltre a formazioni giovanili, prevalentemente club minori dell'Inghilterra.

Inizia a fine 2009 con il Woking, squadra della Conference South, sesto livello del calcio inglese (corrispondente al campionato di Promozione italiano), in cui fa un po' l'allenatore-giocatore.

Guida quindi la squadra Under 16 del Chelsea e successivamente la Nike Academy. Dal luglio 2011 a gennaio 2013 è membro dello staff tecnico del Nottingham Forest, quindi nel maggio 2013 si è trasferito in Belgio per allenare l'Anversa, retrocesso in Seconda Divisione.

La stagione 2013/14 lo vede portare il club al 7° posto in classifica, per poi rifiutare una proroga del contratto. Nel novembre 2014 Hasselbaink è quindi nominato nuovo allenatore del Burton Albion, compagine di League Two, la Serie C inglese. L'annata è ricca di soddisfazioni per il giovane tecnico, che il 18 aprile 2015 riesce a portare il club alla promozione in League One battendo 2-1 in trasferta il Morecambe.

Jimmy Floyd HasselbainkGetty

Due settimane dopo la matematica promozione, il Burton di Hasselbaink completa l'opera battendo 3-2 il Cambridge United all'Abbey Stadium e conquistando il titolo della League Two. Il tecnico olandese resta sulla panchina del Burton anche nella stagione 2015-16, ma, quando la squadra è prima in League One, la lascia per rispondere alla chiamata del blasonato QPR, in difficoltà in Football League Championship dopo la retrocessione dalla Premier.

Jimmy debutta con un pareggio senza goal contro il Burnley, e ottiene la sua prima vittoria il 16 gennaio 2016 con un 3-0 ai danni del Rotherham United. Hasselbaink riesce a salvare il QPR, che chiude il 2015/16 con un piazzamento finale al 12° posto, ma inizia male la stagione successiva e viene esonerato il 5 novembre 2016, con la squadra al 17° posto.

Dopo una stagione senza allenare, ad inizio settembre del 2017 Hasselbaink viene ingaggiato dal Northampton, club che disputa la League One, la Serie C inglese. Il cammino dei 'Calzolai' è difficoltoso, e il 2 aprile 2018 l'ex bomber è esonerato dopo che una sconfitta contro il Peterborough United aveva portato a 9 le gare senza vittorie della squadra, ritrovatasi in piena zona retrocessione a 5 giornate dalla fine del campionato.

Dal giorno di Capodanno del 2021 è tornato sulla panchina del Burton, la squadra con cui ha ottenuto l'unico successo da tecnico, e dalla quale si è separato lo scorso settembre. Dal 20 marzo 2023 è entrato nello staff tecnico della Nazionale inglese agli ordini Southgate.

Di lui si ricordano maggiormente le imprese sul campo, quando con la sua velocità e il suo tiro teneva in allarme le difese avversarie.

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