Vivianne Miedema Goal 50 GFXTim McDonagh/Goal

La calciatrice completa dell'Arsenal: l'ascesa fulminea di Vivianne Miedema

E' positivo che Vivianne Miedema sia una figura fantastica nel calcio. Se non lo fosse, sarebbe "una grande delusione", ride, terminando la frase di Goal in un'intervista esclusiva che celebra il suo posto al numero 2 nella Goal 50 di quest'anno.

Capocannoniere di tutti i tempi della nazionale olandese e della Super League inglese, Miedema è cresciuta circondata dallo sport, per dominare nel calcio femminile. Da suo nonno a suo padre a suo fratello minore, tutti intorno alla stella dell'Arsenal nei suoi anni di formazione erano pazzi per il calcio:

"Non ho davvero avuto la possibilità onestamente, era il calcio o niente" ride la 24enne. Dire che è stata all'altezza delle aspettative derivanti da quell'educazione, però, sarebbe un eufemismo. Non solo si è affermata come una delle migliori marcatrici del mondo, ma anche una delle giocatrici più uniche del calcio mondiale.

"In tutta la famiglia, siamo sempre stati numeri 10, 9, anche mischiati" dice a Goal, descrivendo la calciatrice che è oggi come "un nove e mezzo. Ho iniziato come 10. Poi, a un certo punto, la nazionale non aveva davvero un numero 9, quindi hanno detto, 'Vai a giocare in alto e guarda come va'. Da quella gara non mi sono più spostata da là. Penso che tu voglia sempre essere come tuo padre, o tuo fratello maggiore o tua sorella. Mi ha decisamente influenzato per essere il numero 9 che sono in questi giorni".

Vivianne Miedema Goal 50 award 4:5Goal

Mettendo insieme una tripletta in 16 minuti alla sua seconda apparizione da professionista con l'Olanda, si è visto come l'abilità di Miedema nel segnare siano state influenzate dagli eroi affamati di goal che ha idolatrato da bambina, ovvero Robin van Persie e Ruud van Nistelrooy. Ma la giocatrice che è oggi è lontana da questi due. Impiegata come numero 9, ma spesso agendo come numero 10, la numero 11 dell'Arsenal non è stata solo la capocannoniera nella WSL della scorsa stagione, ma ha anche guidato la classifica degli assist.

Da quando ha lasciato il Bayern Monaco tre anni fa, lavorare con l'allenatore dei Gunners Joe Montemurro le ha dato quella libertà, la libertà che l'ha aiutata a diventare una delle migliori calciatrici al mondo:

"Soprattutto al Bayern, per come abbiamo giocato, ero un numero 9 in contropiede" spiega Miedema. "Un sacco di palle lunghe sono state lanciate in avanti ed erano come, 'Viv, vai e corri col pallone'. Non è proprio il mio stile di gioco. All'inizio, ho davvero faticato a rendermi conto che quella squadra aveva bisogno di qualcos'altro da me. Nelle ultime due stagioni l'ho accettato pienamente e l'ho fatto nel modo in cui volevano.

Ma poi, dopo tre anni, ho capito che dovevo andare avanti da solo, godermi il calcio ed essere felice. L'Arsenal è stata la scelta giusta. Il modo in cui giochiamo, si adatta al modo in cui voglio giocare. Lo stile di Montemurro ci dà solo libertà. Non solo io, lo pensano in molte. Abbiamo molte calciatrici intelligenti e tecniche che hanno bisogno di quel pizzico di libertà e devono essere in grado di fare ciò che pensano sia meglio in quel momento. Mi fa semplicemente godere il calcio e mi rende in grado di avere molti tocchi e di fare quello che voglio fare".

Vivianne Miedema Joe Montemurro Arsenal Women 2020 PS gfx 1:1Getty/Goal

Non solo le idee di Montemurro e Miedema hanno aiutato l'Arsenal a rivendicare il loro primo titolo di campionato dopo sette anni nel 2019, ma anche le loro personalità:

"Probabilmente è annoiato da me" ride l'attaccante, che conta su un cervello calcistico ininterrotto, forse anche troppo per uno degli allenatori più analitici e dedicati del pallone. "Parliamo molto del modo in cui giochiamo, di come giocano le altre squadre. Non è che io entri e dica "questo è quello che dobbiamo fare". Perché è come, 'beh, ecco la porta, ci vediamo dopo'. Ma penso che sia davvero bello avere quelle discussioni. Penso che sia davvero bello fare brainstorming con i giocatori, che mi chieda come ho sentito quella partita, se noi come gruppo sentiamo che funziona, perché penso che sia la cosa più importante nel calcio: comunicare e assicurarti sei sulla strada giusta".

"Guardo molto calcio. Se è il campionato italiano o quello sudcoreano, non mi interessa. Lo guardo comunque. È bello avere qualcuno a cui piace veramente. Penso al nostro vice allenatore, Aaron D'Antino: anche lui adora il calcio e ne parliamo molto. Adoro farlo, perché crediamo nello stesso modo di giocare".

Quella chimica ha giocato un ruolo fondamentale nell'ottenere il meglio da Miedema. Con l'Arsenal, la 24enne ha segnato 82 goal in altrettante partite, oltre a vincere un titolo WSL e un trofeo della Continental Cup. La sfida ora è continuare così mentre gli avversari faranno del loro meglio per fermarla:

"Penso sia una buona cosa perché significa che ho bisogno di trovare modi per continuare a migliorarmi, cosa che mi piace. Questo, alla fine, è il motivo per cui vuoi giocare a calcio. Molte squadre mi stanno marcando a uomo o provando qualsiasi cosa, quindi ho sempre bisogno di trovare un modo diverso di aggirare le marcature in ogni singola partita. È una buona opportunità per me di crescere".

Questo focus è tipico dell'approccio di Miedema al calcio. Indipendentemente da ciò che ottiene, si sforza di ottenere sempre di più e non si ferma mai. Dipende in parte dalla sua incredibile spinta e anche dalla sua umile personalità. Nonostante il suo successo, questa è una giocatrice a cui non piace essere al centro dell'attenzione. È qualcosa che si vede quasi ogni settimana nel suo unico festeggiamento di un goal: semplicemente non lo fa. Un semplice abbraccio con i suoi compagni di squadra e forse un sorriso veloce, se è un'occasione speciale, caratterizzano il suo carattere:

"Si tratta solo di rispettare il tuo avversario ed è mio compito segnare goal, ma sto anche cercando di concentrarmi sul calcio andando avanti, semplicemente. Vengo da una piccola città e in Olanda e non c'è spazio per cose folli".

Vivianne Miedema Netherlands Women 1:1 PS gfx 2020Getty/Goal

La modestia di Miedema ha uno svantaggio, tuttavia, in quanto probabilmente non si dà il credito che merita. Essere il capocannoniere di tutti i tempi per il suo paese e la calciatrice più prolifico nella storia della WSL, nonché un campione europeo e finalista alla Coppa del Mondo con l'Olanda, a soli 24 anni è strabiliante: "In lockdown ho avuto per la prima volta tempo di riflettere".

"Stavo riflettendo su ciò che abbiamo ottenuto con l'Olanda, con l'Arsenal, individualmente, negli ultimi due anni. A volte, io e molte altre dovremmo apprezzare di più ciò che abbiamo ottenuto e dovremmo esserne orgogliosi. Sono sempre quel tipo di persona e di calciatrice a cui non piace stare sotto i riflettori, a cui non piace essere al centro dell'attenzione. Ma a volte penso che dovrei semplicemente dire a me stessa che sto facendo del bene e che devo solo andare avanti. Ho giocato in moduli diversi in ogni singolo club per cui ho militato. Ho anche giocato in diversi campionati e a livello internazionale, questo mi ha resa sicuramente una calciatrice migliore. Mi sento come se fossi diventato una giocatrice più completa di quanto probabilmente non sia mai stato prima".

Con il tempo dalla sua parte, non si sa quanto possa migliorare Miedema. Una cosa è certa, però: non è stata certo una delusione.

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