Sam Kerr Australia Goal 50 GFXGetty/Goal composite

La trasformazione dell'australiana Sam Kerr: da ala a miglior numero 9 del calcio femminile

Sam Kerr non è una normale giocatrice.

Non lo è stata fino a tre anni prima del suo debutto nell'Australia, quando a 12 anni iniziò a giocare a calcio dopo un'infanzia nell''Aussie rules'.

Detto questo, in linea con le sue straordinarie doti fisiche, non ha impiegato molto tempo a cambiare. Scorriamo il tempo veloce fino alla fine del 2019 e le sue statistiche parlano da sole.

Kerr è uno dei più grandi cannonieri di tutti i tempi nella W-League australiana e nella NWSL negli Stati Uniti. I suoi 41 goal in 43 partite tra club e nazionale tra l'agosto 2018 e il 2019 la portano al terzo posto nella Goal 50 di quest'anno.

Come dice la compagna di nazionale Amy Harrison, è semplicemente un 'crack', qualcosa che è sembrato evidente sin dal primo giorno.

“Avevo circa 13 anni quando entrai per la prima volta nel campo dell'Australia Under 17. Alanna Kennedy, una nazionale australiana e attualmente difensore del Sydney FC, ricordava quando le è stato chiesto quando ha incontrato per la prima volta Kerr".

“Perchè lei è di Perth, stava facendo un po' tardi e tutti le dicevano ’Oh Sam sarà qui presto, Sam qua, Sam là".

"Io mi chiedevo 'chi è questa Sam che tutti stanno aspettando?' E poi è arrivata, la ragazza di Perth, 'scatenata' come sempre.

“E' sempre stata una piuttosto allegra, una persona divertente con cui stare.

“E' un'atleta irreale, un talento naturale e incredibile".

Sam Kerr Australia women

Era una persona che attirava anche immediatamente l'attenzione dei suoi allenatori.

“La prima volta che abbiamo visto giocare Sam Kerr abbiamo tutti pensato che fosse qualcosa di speciale", spiega Alen Stajcic, allenatore del Matildas dal 2014 al 2019.

“Un talento mobile, atletico e con l'abilità di saltare facilmente gli avversari, ma soprattutto con il desiderio di correre con la palla senza paura, per essere imprevedibile e creativa”.

In breve tempo si sparse la voce di ciò che la ragazza di Perth era capace di fare. Dopo aver debuttato nell'Australia a 15 anni nel 2009, le attese intorno a Kerr erano comprensibilmente altissime, ma il passaggio al calcio femminile maggiore non fu graduale.

Due anni dopo, nel 2011, Kerr subì un importante intervento chirurgico al ginocchio che le fece perdere un'intera stagione a soli 18 anni e, proprio quando iniziò a rimettersi in forma, si infortunò di nuovo.

Un altro problema al ginocchio la mise ko per diversi mesi, prima che la rottura di un legamento del piede rinviò il suo debutto nella Coppa del Mondo femminile nel 2015. Si allenò da sola ogni giorno per mantenersi in forma, ma fu un momento difficile.

"Penso che proprio in quel periodo abbia messo il massimo impegno lavorando sodo", aggiunge Clare Polkinghorne, la compagna di squadra di lunga data di Kerr in Australia.

"Non voglio dire che gli infortuni sono una benedizione in realtà, ma lei ha davvero sfruttato al massimo quel momento per tornare una giocatrice migliore e questa è la testimonianza del duro lavoro fatto".

“E' un merito assoluto che va dato a lei e al suo carattere”.

Una volta tornata in forma, avrebbe ridefinito se stessa per diventare probabilmente l'attaccante più letale del pianeta.

Sam Kerr Australia womenGetty

Precedentemente ala - e molto efficace, con Stajcic ad evidenziare come "potesse superare i difensori usando la propria velocità, agilità e dribbling per creare occasioni da rete" - Kerr è stata poi trasformata in un numero 9 ancora più efficace.

Bobby Despotovski, il suo ex allenatore al Perth Glory, ammette di aver avuto una 'visione' nel vederla giocare dall'inizio, ma le è servito tempo per sviluppare l'istinto del goal e renderlo un grande punto di forza.

“Abbiamo lavorato duramente per raggiungere quella calma e freddezza necessaria per segnare i goal” ha spiegato.

“Ovviamente la sua velocità le permette di liberarsi rapidamente dai difensori e avere più tempo per decidere cosa fare con la palla".

“Anno dopo anno ha sviluppato sempre più il suo istinto naturale, quando abbiamo iniziato realizzava due occasioni su otto, ora ne sta realizzando da sei a sette su otto".

Il centrocampista del Matildas, Tameka Yallop, con 81 presenze nella sua nazionale, sorride: "Non è una giocatrice complicata o qualcosa di simile".

“Penso che sia semplicemente brillante nei tempi di cui ha bisogno e lavora sempre duramente".

"Farà sempre la corsa giusta e si metterà sempre nella posizione migliore per segnare, qualcosa che penso le venga naturalmente".

Tra le tante chiacchiere fatte sul suo talento e sulla sua mentalità, la cosa ricorrente dipinta dai suoi compagni è quanto Kerr si diverta a giocare e quanto sia piacevole averla intorno.

E' una cosa che la rende un grande capitano per il suo paese, un ruolo che gli è stato affidato da Ante Milicic a febbraio.

“Penso che abbia il giusto equilibrio per essere una grande compagna di squadra e ottenere il meglio da tutti, cosa molto importante", dice la compagna di squadra australiana Harrison.

Sam Kerr Australia womenGetty "Sa quando essere seria, ma è anche piena di sorrisi e risate" aggiunge Yallop.

"È probabilmente la prima persona a ridere a ogni battuta, specialmente una sua".

"È una di quelle giocatrici che possono divertirsi cinque minuti prima di una partita e poi giocare la migliore gara della" aggiunge Polkinghorne. "Solo lei".

E dietro tutto il suo successo, Kerr rimane il più umile possibile.

Quando vince un premio individuale, è grazie ai suoi compagni di squadra. Quando la squadra sta vincendo, è grazie agli allenatori. E quando torna forte da un infortunio, è a causa dello staff e delle persone che la circondano.

E'  stato un anno incredibile per Kerr, ma per lei non sarà uno dei suoi preferiti.

Ha vinto il Golden Boot e il premio MVP della NWSL, ma ha fatto parte del team Chicago Red Stars che ha perso 4-0 contro il North Caroline Courage nella finale del campionato.

Con l'Australia, Kerr ha segnato i suoi primi gol al Mondiale quest'estate - cinque, per l'esattezza - ma non è riuscita a fermare le Matildas dal cadere ai rigori negli ottavi contro la Norvegia.

"Penso che Sam sia la prima persona a dire che avrebbe rinunciato a tutti i suoi premi individuali per i riconoscimenti di squadra" afferma Kennedy.

Se il 2020 vedrà Kerr trionfare nel club o in Nazionale, sarà sicuramente meglio del 2019, indipendentemente dal numero di goal segnati.

Parti aggiuntive di Joshua Thomas e Kieran Francis.
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