Thiago AlcantaraGetty

Natali, parenti e sfide in campo: il rapporto speciale tra Thiago e l'Italia

San Pietro Vernotico, cittadina di 13mila abitanti, è un paese come un altro del meraviglioso Salento. Un posto come tanti che val la pena scoprire in Puglia. Per il calcio, però, il piccolo centro della provincia brindisina ha un significato importante: ha dato i natali a uno dei centrocampisti più forti del mondo, Thiago Alcántara. Suo padre Mazinho nel 1991 era un giocatore del Lecce e viveva fuori città insieme a Valeria, la moglie, ex pallavolista professionista. Il 12 febbraio, in quel di San Pietro, nacque Thiago. Che in carriera non ha mai legato il suo nome all’Italia, ma con la quale avrà sempre un rapporto speciale.

Il piccolo Thiago, che nel frattempo è diventato grande e ha vinto tutto con Barcellona e Bayern (oltre ai primi trofei con il Liverpool) ha vissuto i suoi primi mesi di vita tra la Puglia e Firenze, dove il padre si trasferì nell’estate del 1991. Era arrivato in Italia un anno prima, dopo aver giocato il Mondiale con il Brasile. Fu un fallimento, ma si riscattò quattro anni dopo, diventando campione del mondo a Pasadena. A spese degli azzurri.

Mazinho con hijos

Nel 1992 la famiglia tornò in Brasile e di fatto si interruppe il periodo ‘italiano’ di Thiago. Ci è tornato da calciatore, nel 2011, realizzando un sogno: esordire con la nazionale spagnola. Nato in Italia, da genitori brasiliani, ma con la maglia della Roja. La famiglia si è trasferita in Spagna quando Thiago era ancora bambino e ci è rimasta. Salvo per una parentesi a inizio millennio, in Brasile con il Flamengo. Poi a 15 anni è entrato nel Barcellona e, pari passo, nella Spagna. La prima volta fuori di casa. E poi la chiamata di Del Bosque, l’esordio del 10 agosto. Contro l’Italia, la ‘sua’ Italia. A Bari, a una manciata di km da dove è nato. Un segno del destino, ha riconosciuto lui stesso. Ma senza rancori o rimpianti per l’azzurro, anzi.

“Tutto quello che ho lo devo alla Spagna, non ho mai pensato di giocare con l’Italia. Del resto ci son rimasto solo un paio d’anni”.

Nel 2013 Pep Guardiola l’ha voluto con sé al Bayern. Sancendo la separazione da Rafinha, il suo fratello minore. Li dividono solo due anni, entrambi sono arrivati al top (come la terza sorella, Thaisa, campionessa di basket sempre in Spagna). Eppure sono molto diversi. Ad esempio, Rafinha ha scelto il Brasile e ci ha anche esordito. Lui, a differenza di Thiago, è nato a San Paolo e gli infortuni gli hanno impedito di esprimere il suo talento. Ha riportato i colori dell’Italia nella famiglia con la sua parentesi di 6 mesi all’Inter nel 2018.

Rafinha e Thiago sono sempre stati molto legati e hanno condiviso gran parte del percorso calcistico. Sono entrambi passati dall’ Ureca, piccolo club galiziano. Entrambi sono arrivati al Barcellona. Entrambi hanno vinto la Champions in blaugrana. Thiago lo ha fatto anche con il Bayern. Nel 2015, in semifinale, era stato proprio il Barcellona del fratello a fermare la sua corsa con i bavaresi. Il punto più alto dei due: uno contro l’altro, anche se Rafinha il campo lo ha visto per pochi minuti. Si è rifatto nel 2020, contro il PSG, futura squadra del fratello.

Rafinha Thiago AlcantaraGetty

Thiago, comunque, sa cosa significa condividere i successi in calcio con le persone che hanno segnato la sua vita. Chiedere a Rodrigo Moreno Machado, attaccante del Valencia e della Spagna, ‘cugino’ degli Alcántara do Nascimento. Non una questione sanguigna, ma di eterna amicizia tra i genitori: Mazinho e Alberto Machado si sono conosciuti in Brasile, sono stati compagni e avversari. Poi amici. Hanno aperto insieme una scuola calcio a Vigo.

Rodrigo e Thiago sono coetanei, li separano alla nascita solo pochi giorni di distanza. Entrambi hanno giocato nell’Ureca, sono cresciuti in Galizia, insieme. Poi le strade si sono divise, prima di riunirsi nel calcio. Nel 2018 hanno realizzato un sogno: giocare un Mondiale insieme. Lopetegui li ha chiamati per la spedizione in Russia. Non è finita come speravano, ma il ricordo, come sottolineava l’attaccante del Valencia in quei giorni, rimarrà indelebile.

Rodrigo Moreno Thiago Alcantara Diego Costa Espanha Copa do Mundo 11 06 2018Getty Images

“Raggiungere un Mondiale con il mio amico d’infanzia è qualcosa di incredibile, qualcosa che abbiamo sognato. Era difficile immaginare che saremmo arrivati fino a qui".

I due, comunque, già nel 2013 avevano condiviso un trionfo: l’Europeo Under 21 del 2013, in Israele. Vinto con l’attuale centrocampista del Liverpool da capitano, ancora con Lopetegui in panchina. Avversario in finale? La Nazionale Italiana, a cui ha segnato una tripletta. Thiago e l’Italia: il cerchio si chiude.

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