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Spinazzola alla Juventus: una notte da sogno e tanti rimpianti

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C'è una data che Leonardo Spinazzola non dimenticherà mai: 12 marzo 2019. Una grande notte europea per la Juve, 3-0 all'Atletico Madrid, una remuntada marchiata Cristiano Ronaldo. Già, il portoghese a rifilare una tripletta ai Colchoneros, e il laterale umbro ad arare la corsia mancina con giocate decisive e, soprattutto, personalità al potere.

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Entusiasmo alle stelle, insomma, con tanto di dichiarazioni a consolidare l'illusorio amore:

"Spero di restare alla Juventus per i prossimi 10 anni, ho sempre sognato la Juve e ora che ci sono non vedo motivo di andare via. O mi cacciano, o resto qua".

Un match iconico, dunque, che sarebbe dovuto sfociare nella definitiva consacrazione tra le fila bianconere. Perché il calciatore di Foligno, fresco di 30esimo compleanno, ha sudato in lungo e in largo per meritarsi una chance tra i grandi della Juventus.

Un lungo apprendistato caratterizzato da luci e ombre, con Gian Piero Gasperini - da sempre mentore della linea verde - a recitare l'ennesimo miracolo. Ovvero, in questo caso, far diventare Spinazzola un giocatore d'élite attraverso meccanismi codificati.

Bingo per il tecnico grugliaschese, l'Atalanta, e Madama. Che, infatti, nell'estate del 2018 ha deciso di riportare Leonardo alla base, consegnandolo nelle sapienti mani di Max Allegri. Il quale, e non è un mistero, è un grande estimatore di "Spina". Tanto da aver recitato un ruolo importante affinché il matrimonio si potesse celebrare.

Lavoro certosino in sede d'allenamento, con focus su entrambe le fasi. Un percorso che ha portato l'ex 37 bianconero a ottenere 12 presenze nella stagione 2018-2019. 

Leonardo Spinazzola Juventus Coppa Italia 2019Mario Carlini

Un cammino da contestualizzare, tra stop fisici e l'ingombrante presenza di Alex Sandro, quest'ultimo titolare indiscusso della corsia.  E, si sa, alle volte una carriera può trasformarsi all'insegna della volubilità della materia. Così come al tempo stesso può sfociare anche in una scelta impopolare, come quella adottata da Madama il 1 luglio 2019. 

Da una parte, la Juve con Spinazzola. Dall'altra, la Roma con Luca Pellegrini. Morale della favola? Scambio a titolo definitivo. Valutazione di 29,5 milioni per il primo, 22 milioni per il secondo. Una plusvalenza, per la Vecchia Signora, pari a 26,6 milioni. E con questo, sostanzialmente, si spiega tutto.

Non è un mistero che, in concomitanza con l'arrivo di Cristiano Ronaldo, la Juve abbia dovuto fare di necessità virtù. In parole povere, diversi sacrifici in funzione della tanto agognata stabilità finanziaria. In parole povere (bis): plusvalenze come se piovesse. Il tutto, cercando di mantenere elevato il tasso di massima competitività. 

Spinazzola se lo sono goduti la Roma e l'Italia, che hanno fatto del jolly umbro un autentico punto di forza, giunto al picco di maturità professionale. Ecco perché, tornando indietro, probabilmente la Juve rivedrebbe le sue scelte. Un rimpianto? Sì, a tutti gli effetti.

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