Virgil van Dijk Goal 50Goal

Van Dijk è già leggenda del Liverpool: "Sarò sempre grato a Klopp"

Non molti difensori superano attaccanti del calibro di Cristiano Ronaldo, Sadio Mané, Mohamed Salah o Kylian Mbappé. Non molti, tuttavia, sono come Virgil Van Dijk. L'olandese si è piazzato al secondo posto nella classifica del Pallone d'Oro alle spalle di Leo Messi, vincendo invece qualche mese fa la Goal 50, giunta alla 12esima edizione.

Un Pallone d'Oro, quello del 2019 che da qualche mese risplende nella bacheca di Messi, per molti sarebbe dovuto finire a Liverpool. Un difensore capace di stare a fianco, o anche sopra di due dei più grandi giocatori di tutti i tempi. È forte a tal punto da essere considerato il migliore del mondo nel suo ruolo. Campione d'Europa, campione d'Inghilterra e capitano del suo paese, giocatore rispettato e ammirato in tutto il mondo.

"Forse ora non capisco davvero quanto stia succedendo", sorrideva proprio qualche mese fa nel corso di un'intervista a Goal. "Arriva, sto solo assorbendo tutto. Ci sarà sicuramente un momento in cui realizzerò cosa sta succedendo".

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Tra le figure che hanno contribuito a plasmare la sua carriera c'è Neil Lennon: da "un lento terzino destro" - parole sue - a Groningen, fino a Rolls Royce dei centrali con Celtic, Southampton e Liverpool.

"È il migliore al mondo", affermava il tecnico del Celtic,, sorridendo. Lennon è stato il manager che ha portato Van Dijk nel Regno Unito dal Groningen nel 2013 e ricorda la sua prima partita contro il Carlisle. Van Dijk avrebbe trascorso due stagioni a Glasgow, collezionando 115 presenze e vincendo due titoli.

"Ogni partita che giocavamo, tutti si aspettavano che vincessimo. Il più delle volte avevamo il 60% di possesso palla e stavamo solo ad attaccare tutto il tempo. Era qualcosa che non avevo mai sperimentato nella mia precedente carriera".

Nel 2015, era tempo di passare alla Premier League, 14 milioni al Celtic e approdo al Southampton. Sotto il connazionale Koeman. "È sempre stato un mio sogno giocare in Premier League", afferma Van Dijk, guardando un filmato in cui Koeman si riferisce a lui come "il re".

Van Dijk aveva conosciuto il padre di Koeman, Martin, a Groningen. Ronald, dice, fu un grande fattore nella sua decisione di unirsi al Southampton. "Era il momento giusto, e penso che fosse anche il club giusto al momento" spiega. "La rosa era eccezionale, e ovviamente il manager ha svolto un ruolo importante nella mia decisione di approdare al Southampton. Ho imparato così tanto, ho fatto enormi passi in avanti e sarò sempre grato per il mio tempo lì".

Virgil van Dijk Goal 50

Jay Rodriguez, compagno di squadra al St Mary’s, ricorda il debutto di Van Dijk contro il West Bromwich. "Lo conoscevo già" ha evidenziato l'attaccante del Burnley. "Ho detto ai miei compagni che il ragazzo poteva giocare ovunque essendo un top player. Potrebbe giocare in ogni posizione ed essere il migliore".

La reputazione di Van Dijk è salita alle stelle sulla costa meridionale. Fu il giocatore migliore del Southampton nella sua stagione di debutto, aiutandolo a raggiungere la finale di Coppa di Lega nel suo secondo anno. Quando arrivò l'estate del 2017, i grandi club si erano svegliati. Liverpool, Arsenal, Manchester City e Chelsea battagliavano per lui.

Alla fine, è stato il Liverpool a vincere la corsa, anche se solo dopo alcuni mesi difficili in cui i rapporti col Southampton sono precipitati prima di essere ricostruiti. Van Dijk ha chiarito che Anfield era il posto dove voleva essere e, alla fine, ha ottenuto che i Reds pagassero una cifra record.

"Ho preso la decisione basandomi su molte cose" ha affermato Van Dijk. "Quello che sento dentro è sempre la cosa più importante, e la sensazione che ho avuto da Liverpool è stata molto buona dal primo secondo in cui ho sentito che erano interessati".

"Anche gli altri club che erano interessati, ero decisamente felice e lusingato, ma il Liverpool era il più forte in molteplici fattori. L'allenatore, i giocatori, il sistema con cui giochiamo, i tifosi, la cultura del club, l'intera sensazione che tutti hanno qui e il modo in cui pianifichiamo il futuro".

“È stato sempre importante per me per far parte dei prossimi anni. Sono qui da due anni e finora, tutto bene. Sono solo felice e contento di aver preso la decisione di venire qui".

Dall'arrivo di Van Dijk, il Liverpool è passato da una buona squadra ad una brillante. Ci sono state due finali di Champions League e una storica Premier League che mancava da ben 30 anni ad Anfield.

E quel filmato di Jamie Webster, il musicista Liverpudlian, che si esibisce di fronte a 50mila Reds nella Plaza Mayor di Madrid, il giorno della finale di Champions League a giugno, fa emozionare il campione olandese, perchè la canzone cantata era proprio quella di Van Dijk. Jamie Webster Liverpool BOSS Night 2019

“Che canzone, che video, in realtà! Un paio di membri della mia famiglia erano lì, in mezzo a quella folla. Avevo visto il video dopo pranzo. Quella volta non sono riuscito a dormire. Ero così eccitato, volevo solo uscire! Ero pronto, volevo andare là fuori, prendere il trofeo e festeggiare con loro. Sono molto orgoglioso di quella canzone e quel video mi fa decisamente venire i brividi. È semplicemente eccezionale, un qualcosa di straordinario”.

Quel magico momento in cui ha capito di essere campione d’Europa, il tiro di Divock Origi che regala la vittoria al Liverpool contro il Tottenham al Wanda Metropolitano.

"Sapevo che era fatta e mi sono disteso a terra. Il momento del fischio finale è quello che certifica ciò che già sai, avevo gli occhi pieni di lacrime di gioia".

Le sensazioni di Van Dijk furono ovviamente molto diverse un anno prima, quando ad imporsi in finale fu il Real Madrid. Un’esperienza dura, ma che è stata utile per quello che sarebbe successo dodici mesi dopo.

“Prima della finale di Madrid volevo un’unica cosa: non tornare in campo per ritirare la medaglia d’argento”, ha affermato Van Dijk. “Quella è la peggiore sensazione che si possa vivere”.

“Prima della partita col Tottenham ci ho pensato, dovevamo farcela, dovevamo vincere in ogni modo quel trofeo. Il fatto di esserci riusciti è una cosa che non dimenticheremo mai. Non sono molti i giocatori che nella loro carriera possono vincere un Champions League, noi l’abbiamo fatto e credo che saremo per sempre ricordati come parte della storia del Liverpool”.

Ha ragione. Bisogna solo andare una volta ad Anfield per sentire cosa pensano i tifosi del Liverpool dei loro eroi. La canzone per Van Dijk è molto popolare, ma Robertson, Wijnaldum, Firmino, Mané, Salah, tutti hanno la loro.

“Sono orgoglioso del fatto che con le qualità che abbiamo possiamo rendere felici così tante persone, a volte forse le facciamo anche arrabbiare. È una cosa che mi diverte. Noi come giocatori l’unica cosa che possiamo fare è dare tutto sul campo ed è poi quello che i tifosi fanno per noi”.

E l’allenatore? Che dire dell’uomo che tanto ha spinto per il suo approdo al Liverpool, il tecnico che ha portato i Reds sul tetto del mondo grazie al suo acume tattico, ma anche grazie al modo di gestire lo spogliatoio? Che dire di Jurgen Klopp? “Ho sicuramente un legame speciale con lui”, afferma Van Dijk. “Gli sarò per sempre grato, è stato lui a volermi qui”.

“E’ un manager fantastico, è completo, ha una visione chiara. La sua capacità di gestire i giocatori è incredibile. Per lui è una cosa istintiva, dice sempre le cose giuste. Oggi filosofia del club, dello staff, dei giocatori, è un tutt’uno. Penso che sia una cosa importate per una squadra di calcio e speriamo di poter ottenere sempre più cose insieme”.

I segnali sembrano buoni, da questo punto di vista. Il Liverpool è primo in Premier League e sta andando bene anche in Europa. La squadra di Klopp sembra essere realmente in un grande momento. Il contratto di Van Dijk dovrà presto essere allungato. Si è preso il suo tempo per arrivare in cima, ma la sua ascesa non sorprende chi l’ha visto da vicino.

“Al momento non esiste un giocatore migliore al mondo”, afferma Scott Brown. Jay Rodriguez non ha dubbi: “Era destinato a fare questo”. Pieter Huistra, che l’ha fatto esordire da protagonista a Groningen, è convinto del fatto che i suoi successi siano stati fondamentali per la rinascita del calcio olandese.

Lennon, nel frattempo, va ancora oltre. “Penso che diventerà uno dei più grandi di tutti i tempi”, afferma.

Ci può essere un complimento più grande di questo? Non male per uno che è ‘solo’ un difensore.

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