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Dario Hübner, 'Il Bisonte' del goal: "Senza grappa e sigarette il più forte di tutti"

"In questo mondo che è pieno di lacrime, io certe volte dovrei fare come Dario Hübner, e non lasciarti a casa mai a consumare le unghie" - Calcutta nella canzone 'Hübner' (settima traccia dell'album Evergreen, 2018)

Nel 2001 dirà "no" alla Premier League per amore, rinunciando, per rimanere vicino alla famiglia e a sua moglie Rosa a Crema, ad un ricco contratto, quello che rappresentava un sogno per chi aveva iniziato da ragazzo facendo il fabbro e montando finestre di alluminio. Così si guadagnerà l'immortalità eterna con una canzone a lui dedicata dal cantautore Calcutta nel 2018.

Madre natura aveva dotato Dario Hübner di un grande fisico, seppure sgraziato: un metro e 84 centimetri per 78 chilogrammi di peso forma, con le lunghe leve che lo rendevano quasi inarrestabile sul lanciato per i difensori e ideale per il gioco all'italiana e le rapide ripartenze e gli faranno guadagnare l'iconico soprannome di 'Bisonte', da lui tradotto in 'Tatanka', ovvero bisonte in lingua Sioux, dopo aver visto il film 'Balla coi lupi'.

A questo aggiungeva un gran destro, il suo piede naturale, con cui piegava spesso le mani dei portieri avversari (ma se la cavava anche col piede debole), un discreto stacco di testa, buone capacità acrobatiche e un notevole fiuto del goal. Un mix perfetto per chi di mestiere era chiamato a far goal, e che gli permetterà di stabilire un record non battibile: essere l'unico giocatore capace di far goal in Italia dalla Prima Categoria alla Serie A.

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