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Musah a GOAL: "La pressione al Milan è normale, ora si aspettano tutti di più da me"

Musah oggi è un giocatore maturo, sempre più centrale anche al Milan e si avvicina alla semifinale della CONCACAF Nations League 2025 in modo molto diverso.

Al Milan sta ancora imparando a gestire le pressioni che derivano dal giocare in un club di quelle dimensioni. Così è uscito un po' dal suo guscio, iniziando a liberarsi delle etichette di "timido e silenzioso" che lo hanno seguito nei suoi primi anni con la USMNT.

La scorsa estate, durante una rara pausa, Yunus Musah è tornato in Qatar. Era qualcosa che sentiva di dover fare. I momenti migliori della sua vita erano accaduti lì durante i Mondiali del 2022, e voleva riviverli, o almeno assaporarli da una nuova prospettiva. Tornare gli ha dato la possibilità di apprezzarne finalmente il significato.

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"Tutto era come un ritorno al passato", ha deto Musah a GOAL. "L'odore! Potevo sentirlo di nuovo. Ovunque c'è un odore così buono. La stanza, la vista. Mi bastava camminare e mi sembrava di rivivere tutti quei momenti della Coppa del Mondo. È stato bello. Per me personalmente, la Coppa del Mondo è stata la migliore esperienza di sempre. Mi è piaciuta tantissimo."

È stato proprio in quella Coppa del Mondo che, a soli 19 anni, Musah si è confrontato con i migliori al mondo. Pochi giorni prima del suo ventesimo compleanno, Musah si è ritrovato a lottare contro i migliori giocatori inglesi. Lì, ha affrontato il paese in cui è cresciuto sotto gli occhi di tutto il mondo. Non è mai sembrato fuori posto. La squadra nazionale maschile degli Stati Uniti ha dominato i loro omologhi inglesi, un gruppo stellare che includeva Jude Bellingham e Declan Rice.

Ora, però, con una nuova Coppa del Mondo, un nuovo sogno, tra poco più di un anno, Musah sta uscendo dal suo guscio, dentro e fuori dal campo, e la sua capacità di farlo contribuirà a definire l'attuale generazione di calciatori americani.

"A un certo punto, ero il giovane giocatore con più minuti in Europa", dice. "Avendo questa opportunità, si commettono tanti errori in una partita. Si impara da tutte queste esperienze in così giovane età. Mi hanno aiutato. Mi hanno aiutato a formarmi. Mi hanno aiutato a gestire queste pressioni. Ho già tanta esperienza e ne sono grato perché sicuramente mi aiuterà in futuro".

Prima delle semifinali della CONCACAF Nations League, GOAL ha incontrato Musah per parlare del suo percorso, di cosa deve fare per migliorare e del perché ora sta iniziando a sentirsi un po' più a suo agio nelle difficoltà.