L'Argentina vola in semifinale ai Mondiali dopo aver piegato l'Olanda dopo i calci di rigore al culmine di una sfida infinita, proprio come successe otto anni fa in Sudafrica. L'Albiceleste affronterà la Croazia nel penultimo atto del torneo.
Van Gaal affianca Bergwijn a Depay con Gakpo ad orbitare tra le linee. A centrocampo De Roon fa coppia con De Jong mentre sulle fasce agiscono come di consueto Dumfries a destra e Blind a sinistra. In difesa nessuna sorpresa: Timber, Van Dijk e Akè a protezione di Noppert.
La novità di serata è lo schieramento difensivo a tre dell'Argentina davanti a Martinez con Lisandro Martinez a completare il pacchetto insieme a Otamendi e Romero. Nessuna novità in mediana con De Paul, Enzo Fernandez e Mac Allister a completare la linea mediana con Molina e Acuna riferimenti esterni. In avanti, al fianco di Messi arriva la piena conferma di Alvarez.
Per sbloccare una prima parte di gara tatticamente molto equilibrata serve, ovviamente, l'invenzione del grande campione. Per la precisione quello che fa Lionel di nome e Messi di cognome. E' suo, infatti, l'illuminante passaggio apriscatole che apparecchia il blitz vincente di Molina, puntuale all'appuntamento con il primo goal della carriera in Nazionale.
Nella ripresa l'Olanda prova subito a risintonizzarsi sul match presentandosi dopo l'intervallo con Berghuis e Koopmeiners, ma la sostanza non cambia. La produzione di marca Orange è piuttosto sterile e al primo affondo buono, l'Argentina colpisce ancora: affondo di Acuna in area di rigore e intervento in ritardo di Dumfries. Per Lahoz nessun dubbio: è calcio di rigore e dagli undici metri Messi non perdona ipotecando l'approdo in semifinale. Un'esecuzione perfetta che ha i connotati del colpo del ko. E invece no. Perché nel finale è Van Gaal a calare l'asso nella manica. Un asso chiamato Weghorst che, appena entrato, dimezza le distanze arrampicandosi sul cross di Berghuis prima di insaccare di testa. Poi al 101' succede l'incredibile: genialata olandese su calcio di punizione dal limite e schema vincente che consente ancora a Weghorst di firmare l'incredibile 2-2 che prolunga la sfida ai tempi supplementari.
La mezz'ora di extratime traghetta senza ulteriori scossoni con stanchezza e nervosismo a farla da padrone, ma nel finale i rimpianti maggiori sono della banda Scaloni: la doppia occasione di Lautaro Martinez, schermata in angolo da Van Dijk la prima, respinta da Noppert la seconda, fanno da preambolo al clamoroso palo colpito da Enzo Fernandez. A quel punto il risultato non cambia più e sfocia nell'inevitabile roulette dei calci di rigore.
Dagli undici metri sbagliano Van Dijk e Berghuis, mentre sul fronte Albiceleste segnano Messi, Paredes e Montiel, prima dell'errore di Enzo Fernandez. A concretizzare il match point ci pensa Lautaro Martinez che spiazza Noppert e porta l'Argentina tra le prime quattro del torneo.