Tanta determinazione, la volontà di evitare una sconfitta tra le mura amiche dell’Olimpico ed anche un pizzico di buona sorte. La Roma supera il terzo esame della gestione Juric, seppur non a pieni voti. Contava vincere per dare continuità ai risultati in campionato e la vittoria è arrivata contro un Venezia che ha a lungo assaporato una domenica da sogno.
Sì perché la sfida contro il lagunari si è rivelata molto più ostica di quanto in molti avrebbero immaginato ed anzi per buoni tratti della gara gli ospiti si sono fatti anche preferire.
La Roma ha fatto fin dalle prime battute suo il compito di tenere in mano il pallino del gioco e di dettare i ritmi, ma la cosa di fatto non si è tradotta in pericolosità. Più insidioso nel primo tempo è stato il Venezia che, non solo spesso in contropiede ha dato la sensazione di poter far male, ma che al 44’ è riuscito a trovare anche la rete del vantaggio con Pohjanpalo.
Un goal che ha scosso una Roma parsa prima incapace di reagire e poi andata ad un soffio da quello 0-2 che sarebbe stato pesantissimo.
Nella ripresa i lagunari gonfiano di nuovo la rete alle spalle di Vilar con Haps, ma il raddoppio viene annullato a causa di una posizione di fuorigioco. E’ uno schiaffo che in qualche modo sveglia la Roma che, grazie anche ai cambi di Juric, ritrova fiducia ed inizia a macinare gioco.
I giallorossi tornano ad alzare il baricentro e, dopo essersi resi pericolosi a più riprese, al 75’ trovano il goal grazie ad un tiro dalla distanza di Cristante deviato in maniera velenosa da Busio. Il Venezia sembra non averne più e all’82’ è Pisilli, da poco entrato in campo, a trafiggere Joronen con un colpo di testa e a completare il sorpasso giallorosso.