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L'Ancona 2003-2004: storia di un autentico disastro sportivo

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Se dovessimo scegliere una fotografia da accostare alla voce “disastro” sull’enciclopedia del campionato di Serie A, di dubbi ce ne sarebbero pochi. L’Ancona 2003-2004 - e la sua sterminata rosa - rappresentano ciò che di più simile al disastro assoluto sia mai esistito nel nostro campionato. 13 punti in 34 gare: nessuno ha mai fatto peggio dal 2004 ad oggi. 46 giocatori in campo, sessioni di calciomercato più simili a quelle dei simulatori virtuali che a quelle reali. Insomma, un fallimento senza precedenti.

E pensare che la stagione sembrava iniziare sotto i migliori auspici, dopo una promozione tutt’altro che attesa e strappata al Palermo di Zamparini che, tra le sue fila, poteva vantare – soltanto guardando all’attacco - giocatori del calibro di Lamberto Zauli, Filippo Maniero e Arturo Di Napoli. Il timido Ancona di Gigi Simoni, senza troppe pretese, riuscì invece nell’impresa grazie ai goal del duo Ganz-Graffiedi , alle parate di Scarpi e alle pesantissime reti dei centrocampisti Maini e Perovic, fondamentali per conquistare l’ultimo posto disponibile per il volo in Serie A esattamente dieci anni dopo l’ultima disastrosa apparizione in massima serie.

Ancona 2003-2004Figurine Panini

Dopo la promozione in Serie A, però, è rivoluzione. In rigoroso ordine alfabetico arrivano Andersson, Baccin, Berretta, Bilica , Bruno, Carrus, Di Francesco, Hubner , Mads Jorgensen, Luiso , Marcon, Milanese, Mussi, Pandev, Poggi, Sommese, Sussi e Viali. Qualcuno con esperienza pregressa in Serie A, altri alle prime armi – come ad esempio un 20enne Pandev – qualcuno poco conosciuto come il promettente attaccante Mussi o il fratello minore di Martin Jorgensen, Mads, al quale viene addirittura affidata la maglia numero 10.

Ma l’avvio di stagione è disastroso. In panchina c’è Leonardo Menichini, storico vice di Mazzone alla sua prima esperienza da allenatore “in prima”, che in mezzo a quello stuolo di calciatori a disposizione, ci capisce poco.

Un punto nelle prime quattro giornate e subito esonero. Subentra Nedo Sonetti , ma cambia poco: la squadra marchigiana pareggia a Reggio Calabria - quello contro la Reggina sarà l’unico punto in trasferta in tutto il campionato dell’Ancona a fronte di sedici (16!) sconfitte - ma non vince mai. Proprio mai. E a fine gennaio viene esonerato anche Sonetti.

A Sonetti subentra Giovanni Galeone ma, prima di concentrarci sul rendimento sul campo dei biancorossi, essendo giunti a gennaio è necessario fare una pausa e tornare a parlare di calciomercato. Perché, se possibile, i marchigiani riescono a portare a termine una sessione trasferimenti ancor più cervellotica di quella estiva. Impossibile, direte. E invece no.

Le cessioni, a stagione in corso, sono addirittura 18! Le elenchiamo qui, tutte d’un fiato: Baccin (proprio il vicedirettore sportivo dell’Inter), Luiso, Parente , Roccati, Scarpi, Sussi e Viali a dicembre (sì, all’epoca il mercato invernale iniziava parecchio prima), Bruno, Carrus, Degano, Di Francesco, Hubner, Jorgensen, Maltagliati, Perovic, Poggi, Russo e Potenza a gennaio.

La vicenda di Alessandro Potenza merita un ulteriore approfondimento: prelevato in prestito dall’Inter a novembre (sì, anche a novembre si poteva fare mercato...), fa in tempo a scendere in campo una volta, contro l’Empoli, in una partita persa (guarda caso) per 2-0. Poi fa le valigie, destinazione Parma (sì, all’epoca si potevano indossare tre maglie diverse nella stessa stagione, persino facenti parte dello stesso campionato).

Ma se abbiamo dedicato uno spazio apposito ad Alessandro Potenza, non possiamo certo non farlo con Mario Jardel . Al suo “cameo” ad Ancona abbiamo dedicato un intero articolo , ma è doveroso citare anche qui la perla di quella stagione: arrivato in Italia in cerca di riscatto, l'attaccante brasiliano con alle spalle una carriera da bomber assoluto è la controfigura di se stesso e si presenta nel nostro Paese talmente spaesato da ritrovarsi a salutare i tifosi del Perugia invece dei suoi nel giorno della prima gara. Del resto, biancorossi gli uni e biancorossi gli altri, no? Disagio.

Jardel Ancona

Disagio che accompagnerà l’Ancona, seppur rivoluzionato, fino al termine della stagione, nonostante la campagna acquisti di gennaio. Già, perché se 18 sono state le cessioni, ben 11 sono i rinforzi, o presunti tali. Nelle Marche arrivano Bucchi (uno dei pochissimi a salvarsi in quella stagione disastrosa), Dino Baggio (sì, giocava ancora... quelle saranno proprio le sue ultime presenze in Serie A!), Hedman (sì, l’ex portiere della Svezia, all’epoca 30enne), Goretti, Grabbi, Luis Helguera (il fratello minore di Ivan, “quello del Real Madrid”), Sartor, Sogliano, Zavagno... e appunto i già citati Potenza e Jardel.

Nonostante la rivoluzione e il cambio alla guida tecnica, la musica non cambia. Da lì a fine stagione, però, l’Ancona riesce almeno a conquistare due vittorie. La prima contro il Bologna (3-2 con goal di Bucchi e doppietta di Rapajc), la seconda contro l’Empoli (a segno Milanese e Sommese) nell’ultima uscita casalinga della stagione. Stagione che si concluderà col magrissimo bottino di 13 punti e con la retrocessione ipotecata già mesi prima.

In mezzo alcune parentesi destinate a rimanere nella storia del calcio italiano: dalla meteora Bruce Dombolo Pungu (anche lui ha "meritato" un racconto tutta da leggere), al celebre “duello” tra Pietro Parente e Jaap Stam, passando per il poco invidiabile record rappresentato dal fatto di essere l’unica squadra (su 14 in carriera) con la quale Dario Hubner non riuscì a togliersi nemmeno la soddisfazione di realizzare un goal.

Ma se i tifosi dell’Ancona pensavano che il fondo fosse ormai stato toccato e che non sarebbe rimasto altro da fare se non risalire, si sbagliavano di grosso. Si poteva ancora scavare, infatti. E allora ecco l'arresto per truffa del presidente Ermanno Pieroni e il fallimento del club, proprio al termine di quella indimenticabile stagione.

L’Ancona riparte dalla C2 aderendo al lodo Petrucci, ma dopo aver riaccarezzato la Serie B tra il 2008 e il 2010, viene radiata dalla FIGC per inadempienze economiche e stavolta riparte dall’Eccellenza.

L’ultimo ricordo in massima serie, dunque, non solo è ormai lontano ben 17 anni, ma rappresenta una parentesi che evoca ricordi tutt’altro che gratificanti.

Del resto, questo è l'undici che - con un po' di fantasia - abbiamo ricomposto tenendo in considerazione i giocatori che hanno collezionato il maggior numero di presenze in quella stagione.

Ancona 2003-2004Goal


Ed ecco anche l'elenco dei giocatori che collezionarono almeno una presenza nell'Ancona 2003-2004. Tanti. Troppi.

PORTIERI: Magnus HEDMAN (3-0), Alessio SCARPI (13-0), Sergio MARCON (18-0)

DIFENSORI: Dario BACCIN (5-0), Fabio BILICA (16-1), Drazen BOLIC (16-0), Daniele DAINO (7-0), Marco ESPOSITO (12-0), Stefano LOMBARDI (4-0), Roberto MALTAGLIATI (5-0), Mauro MILANESE (27-1), Alessandro POTENZA (1-0), Matteo ROSSI (1-0), Luigi SARTOR (9-0), Sean SOGLIANO (11-0), Andrea SUSSI (4-0), William VIALI (13-2), Luciano ZAVAGNO (8-0)

CENTROCAMPISTI: Daniel ANDERSSON (25-1), Dino BAGGIO (13-0), Daniele BERRETTA (22-1), Davide CARRUS (16-0), Andrea DE FALCO (7-0), Eusebio DI FRANCESCO (10-0), Bruce DOMBOLO PUNGU (2-0), Daniele FORTUNATO (2-0), Massimiliano GIACOBBO (4-0), Giovanni GORACCI (2-0), Roberto GORETTI (13-0), Luis HELGUERA (13-0), Giampiero MAINI (17-1), Pietro PARENTE (5-0), Marko PEROVIC (4-0), Salvatore RUSSO (9-0), Vincenzo SOMMESE (26-1)

ATTACCANTI: Salvatore BRUNO (8-0), Cristian BUCCHI (12-5), Daniele DEGANO (2-0), Maurizio GANZ (25-3), Corrado GRABBI (7-0), Dario HUBNER (9-0), Mario JARDEL (3-0), Pasquale LUISO (3-0), Goran PANDEV( 20-1), Paolo POGGI (9-0), Milan RAPAIC (14-4)

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