Simone Scuffet UdineseGetty

Dov'è finito Scuffet: il nuovo Buffon, dal sogno Atletico Madrid al Cluj

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"Il nuovo Buffon". Negli ultimi anni tutti i più promettenti portieri italiani hanno dovuto fare i conti con la scomoda etichetta di eredi del numero 1 in assoluto. Un'etichetta che spesso non ha portato troppa fortuna, anzi.

Il caso più eclatante forse riguarda Simone Scuffet, oggi portiere del Cluj, che nel 2014 sembrava destinato a una luminosa carriera tanto da attirare le attenzioni dell'Atletico Madrid.

L'ESORDIO, LA NAZIONALE, IL NO ALL'ATLETICO MADRID

Buffon Scuffet

Scuffet debutta in Serie A a soli 17 anni l'1 febbraio del 2014, complice l'infortunio del titolare Brkic. Il giovanissimo portierino soprende subito tutti per le evidenti doti atletiche e il grande istinto, anche se non sfugge qualche imprecisione specie nelle uscite alte. Negli occhi di molti però restano alcune grandi prestazioni come quella che ferma l'Inter sullo 0-0 a 'San Siro'.

L'allora CT azzurro Cesare Prandelli lo chiama addirittura per uno stage a Coverciano prima degli sfortunati Mondiali brasiliani mentre in estate sarà l'Atletico Madrid a bussare alle porte dell'Udinese.

L'accordo tra le società viene praticamente raggiunto ma a dire no è Scuffet, che preferisce restare in Friuli si dice per ragioni di studio. Ipotesi questa seccamente smentita dal diretto interessato qualche anno dopo.

"Non è vero che dopo quei primi mesi di A ho detto no alla Spagna per finire le superiori. Io ho scelto di restare a Udine per l’ambiente, per i preparatori dei portieri. Volevo continuare a crescere lì. Sentivo che era la cosa giusta. E se lo sentivo è stato giusto fare così. Magari in futuro mi servirà più un anno in panchina a Udine che una stagione in Spagna. Chissà che avrei fatto lì".

Alla fine comunque il diploma arriverà, mentre il treno che avrebbe portato Scuffet alla corte di Simeone passa via rapido verso la prossima stazione.

"Sono andato alle serali, poi sono tornato nella mia classe. Tesina sulla tassazione sui diritti di immagine dei calciatori: 72 su 100".

TANTA PANCHINA, IL PRESTITO AL COMO, LA TURCHIA

Il no all'Atletico Madrid è la sliding door della carriera di Scuffet che da quel momento imbocca una discesa quasi in picchiata. Nella stagione successiva infatti Stramaccioni lo relega in panchina per fare spazio a Karnezis.

L'anno dopo quindi l'Udinese decide di mandarlo in prestito al Como, in Serie B. Le cose però vanno tutt'altro che bene: 52 goal subiti in 35 partite, la retrocessione e parecchi errori come peraltro ammesso dal diretto interessato.

"Il più pesante a Latina. C’era vento, ho valutato male un cross e...".

Scuffet però non si scoraggia, rientra a Udine e lancia il guanto di sfida a Donnarumma. Un altro 'nuovo Buffon' che inizia a volare tra i pali del Milan.

"Cos'ha più di me? Qualche centimetro, è 1.96, e un po’ di esplosività. Poi è fortissimo: ha reattività a terra e forza esplosiva".

In due stagioni con l'Udinese mette insieme appena 19 presenze tra campionato e Coppa Italia, chiuso da Karnezis, Musso e perfino dal quarantenne Bizzarri che nel 2017 parte come suo secondo ma finisce col soffiargli quasi subito il posto.

A gennaio del 2019 così Scuffet cerca fortuna in Turchia nelle file del Kisimpasa, che lo acquista in prestito. Risultato? Un altro fallimento: 11 presenze e 24 goal subiti.

Rientrato di nuovo in Italia, la scorsa estate è lo Spezia a scommettere su Scuffet in prestito con diritto di riscatto. Parte dalla panchina ma a ottobre diventa titolare fisso fino allo stop causato dalla pandemia. Infine, la promozione in Serie A da protagonista e il ritorno a Udine come vice Musso.

Fino alla cessione a titolo definitivo all'Apoel Nicosia nell'estate 2021 ed il successivo trasferimento in Romania. L'ennesima avventura del nuovo Buffon.

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