I tempi di Rijkaard e Guardiola sono lontani anni luce. Stagioni vincenti in lungo e in largo in cui tutti i giocatori della rosa, se non pari opportunità, avevano comunque un buon minutaggio durante l'annata. Da lì in avanti, tanti acquisti, troppi flop, diversi elementi pentiti di aver sposato il Barcellona.
Diversa invece la storia di Jeremy Mathieu, ex difensore del Barcellona con cui ha vinto tutto tra il 2014 e il 2017, inizialmente non convinto di approdare ai blaugrana proprio per evitare di fare panchina, riuscito però a trovare spazio da semi-titolare tra Liga e Champions League.
Ritiratosi lo scorso anno, Mathieu ora può parlare liberamente, come fatto all'Equipe:
"Non volevo andare al Barcellona, quando mi hanno cercato ero capitano del Valencia, mi piaceva la mia vità lì e mi chiedevo: perchè andare a fare panchina al Barça?".
E qua arriva il punto incredibile della storia, in cui Mathieu si traveste da falsario:
"Quando ho ricevuto il contratto con la loro offerta, ne ho fatto uno simile, nel cui c’era scritta una cifra che era una via di mezzo tra quello che guadagnavo al Valencia e quello che mi offrivano in realtà i blaugrana. Ho fatto vedere il contratto falso al ds del Valencia e ho detto: ‘se mi date questa cifra resto".
Il Valencia si divide, con il ds Rufete che accetta la cifra, prima del no da parte del patron Peter Lim:
"Mi ha detto che non sarebbe stato un problema, ma il presidente ha detto di no. Quindi ho strappato il contratto e ho detto che me ne sarei andato, perchè era evidente che non contavano più su di me”".
Risultato: stipendo più alto, reale, nove trofei e novantuno presenze con il Barcellona.