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Juventus pronta a tuffarsi su Locatelli: offensiva in rampa di lancio

Manuel Locatelli per la Juventus non rappresenta un semplice obiettivo di mercato, bensì potrebbe diventare l'Obiettivo. Una differenza sostanziale e da non sottovalutare, che testimonia come i dirigenti della Continassa vogliano ritoccare sensibilmente il centrocampo. 

E il 23enne mediano di Lecco, sempre più centrale anche nei progetti dell'Italia, inizia a cullare i pensieri bianconeri. Vuoi perché Fabio Paratici lo avrebbe portato volentieri a Torino già dai tempi del Milan, vuoi perché - con il trascorrere dei mesi - la stima della Signora nei confronti del gioiellino del Sassuolo è aumentata sensibilmente. Dunque, epilogo scontato: trattativa in rampa di lancio.

Non sarà un'operazione semplice, affatto. L'ex rossonero piace a diverse squadre, sia nel Belpaese sia all'estero, e quindi l'effetto asta rischia di sfociare in una conseguenza naturale.

A meno che Madama non decida di anticipare la concorrenza. Come? Pianificando con tempestività le mosse del domani.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Qui, probabilmente, potrebbero entrare in gioco anche le vecchie e care contropartite tecniche. Che di vecchio, in questo caso, non hanno proprio niente. Due profili in prima linea: Gianluca Frabotta (1999) e Nicolò Fagioli (2001), entrambi apprezzati - e non poco - dal club neroverde.

Ragionamenti embrionali, okay, ma vivi e necessari affinché il quadro economico complessivo sfoci nella sostenibilità.

Gli emiliani, infatti, valutano il cartellino di Locatelli attorno ai 40 milioni. Una richiesta legittima, considerando qualità e potenzialità, ma da contestualizzare oggigiorno. Ecco perché il giusto grimaldello potrebbe rivelarsi la modalità di pagamento su base pluriennale. 

I grandi club, chi più chi meno, sono impattati dalla pandemia. Morale della favola, sulla falsa riga dell'ultima sessione estiva, per tutti gli uomini mercato le paroline magiche saranno principalmente due: opportunità e creatività. Gli stessi ingredienti, per intenderci, che hanno portato Alvaro Morata e Federico Chiesa all'ombra della Mole. E non è che sia andata poi così male...

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