Kalidou Koulibaly venne acquistato dal Napoli nel 2014, quando sulla panchina azzurra sedeva Rafa Benitez: allora i tifosi azzurri non conoscevano per nulla il gigante proveniente dal Genk, club che nel corso degli anni ha saputo formare ottimi talenti prima di rivenderli a grandi cifre.
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Aurelio De Laurentiis versò 8 milioni nelle casse belghe e, al momento del primo incontro con il giocatore, ebbe una sorta di ripensamento dovuto... all'altezza di Koulibaly.
Lo stesso difensore ha ricordato quell'episodio in un intervento per 'The Player's Tribune', spiegando l'incredulità del patron partenopeo che credeva di aver tesserato un calciatore più alto rispetto a quanto visto effettivamente.
"Mancavano solo 48 ore alla fine del mercato di gennaio e il Napoli non riuscì a raggiungere un accordo con il Genk. Ma Rafa mantenne la parola e mi prese quell’estate. Quando arrivai per le visite mediche ero ansioso perché non parlavo ancora l’italiano. Il presidente De Laurentiis mi salutò nel corridoio.
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De Laurentiis mi guardò un po’ storto e mi disse: 'Quindi sei tu Koulibaly?'.
'Sì, sono Koulibaly'.
'Ma non sei alto? Ma non eri alto 1,92?'.
'No, presidente, sono alto 1,86'.
'Mannaggia! C’è scritto dappertutto che sei 1,92! Devo parlare con il Genk per avere dei soldi indietro!'.
'Nessun problema, presidente. Paghi pure il prezzo pieno, gli darò ogni centimetro in campo, non si preoccupi'".
De Laurentiis apprezzò la risposta di Koulibaly, 'tranquillizzandolo' e accogliendolo come si deve. Il resto, poi, è già (grande) storia.
"Gli piacque molto questa frase. Si mise a ridere e mi disse: 'Va bene, sei il benvenuto qui a Napoli, Koulibaly. Benvenuto'".