Romelu Lukaku Inter 2022Getty

Lukaku a DAZN: "Sono tornato all'Inter per vincere lo Scudetto"

Romelu Lukaku è pronto a dare il là al suo secondo capitolo con la maglia nerazzurra. Dopo l'annata deludente con la maglia del Chelsea, l'attaccante belga punta al pronto riscatto tornando a vestire i colori dell'Inter, quelli con cui dal 2019 al 2021 ha vinto uno Scudetto segnando 64 goal in 95 partite.

In quel di Milano, l'ex centravanti dei Blues cerca il pronto riscatto dopo un anno complicato.

"La stagione al Chelsea mi ha dato una motivazione in più per fare ancora meglio di prima. Penso che in un anno la gente ha dimenticato quello che so fare in campo.
Questa è una sorta di rabbia che ho dentro di me. La squadra non ha vinto l'anno scorso, per cui tutti insieme speriamo di fare meglio e di portare a casa qualcosa".

Nell'estate del 2021, l'addio all'Inter per tornare al Chelsea, questa volta con un ruolo da protagonista. Ma le cose non sono andate per il verso giusto:

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"Quando sono andato via avevo in mente di ottenere una rivincita con il Chelsea. Quando io ero giovane sono stato undici anni al Chelsea e volevo tornare per essere protagonista.
A marzo ho saputo che c'era la possibilità di tornare qui non ho detto nulla e verso la fine della stagione abbiamo fatto un ottimo lavoro con la società e sono potuto tornare all'Inter".
"Dopo l'ultima partita mi sono messo a pensare quale fosse la situazione migliore per me. La stagione per me al Chelsea è stata difficile e penso che anche in futuro le cose non sarebbero migliorate e quindi ho deciso di tornare qui".

Lukaku ha ritrovato un'Inter ancora più squadra e affamata di vittorie.

"Devo inserirmi nel miglior modo possibile all'interno della squadra. Ora qui si gioca diversamente perché le cose nel calcio cambiano. Devo capire il modulo dell'allenatore, durante tutto l'anno ho avuto contatti con i giocatori, per me è come se non me ne fossi mai andato via".
"Tutti i giocatori hanno ancora più voglia di vincere. Ogni partitella è vita o morte, questo mi piace. Siamo una squadra ancora più unita".

La crescita di Marcelo Brozovic e Nicolò Barella.

"Brozovic è diventato ancora più leader, Barella ancora più protagonista a centrocampo, ha fatto tanti assist l'anno scorso. Avere vinto Europei, Coppa Italia e Supercoppa gli ha dato ancora più stimoli".

La prima persona con cui ha parlato del suo ritorno all'Inter: il suo compagno di reparto, Lautaro Martinez.

"Ci siamo scritti tante volte. E' stato il primo con cui ho parlato, poi anche con Dimarco, Bastoni e gli altri".
"Ci siamo detti che dobbiamo fare ancora meglio di prima per raggiungere gli obiettivi perché le altre squadre sono diventate più forti".
"Dal primo giorno ho capito che le sue qualità possono aiutarmi e le mie possono aiutare lui. Non siamo attaccanti egoisti, io so quando è il giorno di Lautaro e non il mio, per cui cerco di aiutarlo a segnare per portare le partite a casa. Abbiamo la stessa voglia di vincere le partite e noi sappiamo che insieme possiamo fare la differenza".

Gli obiettivi in nerazzurro:

"A me non importa della classifica marcatori, io penso solo allo Scudetto. Siamo all'Inter, qui si gioca per lo Scudetto non per i trofei individuali"

Decisivo lungo il suo percorso di crescita è stato l'incontro con Antonio Conte.

"Sono cresciuto dal punto di vista mentale quando sono arrivato all'Inter, perché venivo da due anni al Manchester United dove ho sofferto sia fisicamente che di testa. Devo ringraziare Conte che oltre ad avermi reso un giocatore più forte mi ha fatto crescere mentalmente".

A Milano ha ritrovato Simone Inzaghi con cui si era solamente 'sfiorato' un anno fa:

"Mio fratello (Jordan, ndr) mi ha sempre parlato bene di lui. L'anno scorso in ritiro ho visto cose che mi hanno fatto pensare che con lui posso crescere ulteriormente. Sono tornato anche per questo".

L'Inter nel destino.

"Inter, Anderlecht e Everton sono le squadre che mi hanno dato l'opportunità di essere il giocatore che sono oggi. E' giusto che anche io faccia di tutto per l'Inter".

Il rapporto con i tifosi e un obiettivo ben preciso.

"I tifosi a Milano hanno sempre amato me e la mia famiglia. Chiedo scusa a loro per come li ho lasciati, ma io devo parlare in campo e sperare che con le mie prestazioni il loro amore torni come prima. Sono tornato per aiutare la squadra a vincere lo Scudetto"
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