Lutto nel mondo del calcio: è morto Carlo Tavecchio, aveva 79 anni

Un lutto scuote il calcio italiano: è morto Carlo Tavecchio. L'ex presidente della Federcalcio si è spento all'età di 79 anni. I funerali si svolgeranno lunedì 30 gennaio a Ponte Lambro.

L'ex massimo dirigente della FIGC rimase in carica dall'11 agosto 2014 al 20 novembre 2017, in uno dei periodi sportivamente più complicati della nostra Nazionale.

Salito ai vertici del calcio italiano dopo la debacle azzurra ai Mondiali in Brasile, vinse il ballottaggio con l'ex calciatore Demetrio Albertini.

La sua prima 'mossa' è stata quella di affidare la panchina della Nazionale ad Antonio Conte, dopo l'addio alla Juventus da parte di quest'ultimo.

Con il tecnico salentino l'avventura si chiuse dopo due anni e dopo un quarto di finale conquistato a Euro 2016 in Francia.

In qualità di successore, Tavecchio affidò la panchina a Gian Piero Ventura, sfortunato protagonista della clamorosa mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018.

Tre giorni dopo la clamorosa eliminazione maturata nello spareggio contro la Svezia, fu lo stesso Tavecchio a rassegnare le dimissioni da numero uno della FIGC.

Nel 2021 aveva invece intrapreso una nuova avventura a capo della Lega Nazionale Dilettanti, che aveva già guidato in passato fino al 1999.

"La Lega Serie A - è il messaggio del presidente Lorenzo Casini - esprime le più sentite condoglianze alla famiglia del Presidente Carlo Tavecchio. Ha dedicato la propria vita al mondo del calcio, con particolare riguardo al settore dilettantistico e giovanile a cui ha sempre riconosciuto il valore e l'importanza che meritano per lo sviluppo di tutto il movimento”.

La FIGC ha invece disposto l'osservanza di un minuto di silenzio prima di tutte le partite dei campionati nazionali in programma nel weekend, compresi i posticipi di lunedì.

“Sono profondamente addolorato per la scomparsa di un vero appassionato di calcio come Carlo Tavecchio - le parole del presidente Gabriele Gravina - ci lascia un amico dalle grandi qualità umane, molto impegnato nel sociale, e un dirigente preparato, che ha saputo dare voce e dignità alle società dilettantistiche e che non ha mai rinunciato a innovare. L’impulso allo sviluppo del calcio femminile in Italia attraverso il connubio con i club professionistici maschili, l’introduzione in Italia della Goal Line Technology e del Var, così come la scelta in campo internazionale di appoggiare gli attuali vertici di UEFA e FIFA, sono state sue felici intuizioni”.
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