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Rey Volpato, il 'nuovo Vieri' della Juventus finito nel dimenticatoio

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Il nome da attore hollywoodiano, la trafila nel Padova, il trasferimento alla Juventus e una storia che almeno nei primi anni di carriera sembra ripercorrere quella di un certo Alex Del Piero. Le premesse per un brillante futuro, insomma, ci sono tutte ma a separare Rey Volpato dalla gloria sarà la sfortuna.

Alla fine quindi l'attaccante protagonista del trionfo bianconero al Torneo di Viareggio del 2005, stimato da grandi allenatori come Capello, Conte e Sarri, rimarrà solo una delle tante promesse mai sbocciate a causa di una lunghissima serie di infortuni. La passione per il pallone però non è mai svanita tanto che ancora oggi, a 36 anni, Volpato continua a giocare seppure in Eccellenza. Lontanissimo dai palcoscenici su cui aveva fatto intravedere doti decisamente fuori dal comune quando era poco più che un adolescente.

Di origini venete proprio come Pinturicchio, Volpato nasce a Dolo il 27 agosto 1986 e inizia a giocare a calcio nell'ASD Santangiolese ma a soli sette anni lo nota il Padova che neanche maggiorenne lo aggrega alla Prima squadra. Le qualità del ragazzo, d'altronde, sono evidenti. Alla prima stagione totalizza 18 presenze e un goal in Serie C1, abbastanza per attirare le attenzioni della Juventus che lo tessera per la Primavera dove gioca insieme ai vari Criscito, De Ceglie e Marchisio senza sfigurare, anzi.

Volpato in pochi mesi conferma quanto di buono fatto intravedere a Padova, diventando il trascinatore della Primavera bianconera che trionfa al Torneo di Viareggio nel 2005 anche grazie ai suoi goal (uno in semifinale contro l'Inter e un altro nella finale contro il Genoa), tanto che Fabio Capello decide di aggregarlo spesso alla rosa della Prima squadra. Una grande palestra di calcio e di vita, come spiegato da Volpato a 'TuttoJuve'.

"Ho imparato da Trezeguet, Ibra e Del Piero. A livello di amicizia ho invece legato molto con Marchisio, con cui ci ritrovammo anche ad Empoli".

Il debutto arriva il 19 novembre 2004 quando gioca gli ultimi 25 minuti al posto di Nedved nella partita persa contro l'Atalanta in Coppa Italia in quella che resterà la sua unica presenza con la Juventus. Madama, in realtà, ci crede davvero e come si usa fare spesso con i giovani nella stagione successiva decide di mandare Volpato in prestito al Siena per testare definitivamente il suo talento.

L'avventura in Toscana inizia benissimo, debutto da titolare contro la Roma e una data che resterà per sempre scolpita nella carriera di Volpato. Il 19 febbraio 2006 firma una doppietta sul campo dell'Udinese: incornata di testa su punizione dalla trequarti sinistra calciata da D'Aversa, poi scatto sul filo del fuorigioco, dribbling su Morgan De Sanctis in uscita e palla in rete. Volpato avrebbe addirittura l'occasione di firmare una tripletta ma il suo sinistro stavolta finisce alto. Poco male, il calcio italiano ha scoperto una nuova stella. O almeno così sembra. Potente ma anche tecnico, qualcuno per fisico e senso del goal lo paragona già a Bobo Vieri mentre alla Juventus si sfregano le mani immaginando di riportarlo presto a Torino.

Rey Volpato SienaGetty Images

Poche settimane dopo però la sfortuna si accanisce per la prima volta su Volpato che rimedia la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro in allenamento. Un infortunio grave, certo, ma pochi immaginano che di fatto quel giorno calerà definitivamente il sipario sulla carriera di quel giovanissimo bomber. La sua prima vera stagione in Serie A si chiude con sole 13 presenze e due goal.

A concedergli una nuova occasione è Antonio Conte, secondo di De Canio al Siena, che ne ha apprezzato le qualità tecniche e umane e vuole fortemente Volpato all'Arezzo, in Serie B, dove sarà allenato anche da Maurizio Sarri sul quale qualche anno fa ha rivelato un simpatico retroscena a 'Il Roma'.

"Odiava le scarpe colorate. Da buon amante del nero, il suo colore preferito per scaramanzia, Sarri le pretendeva solo così: semplici. Al massimo con contorni bianchi. Ma quelli erano proprio gli anni dei primi scarpini colorati, così riuscimmo a trovare un accordo: colorarle di nero con la bomboletta spray per renderle meno variopinte".

A livello personale, seppure frenato da qualche infortunio, le cose non vanno male come testimoniano i 6 goal in 22 presenze ma i toscani non riescono ad evitare la retrocessione e Volpato deve ripartire ancora, seppure spostandosi di pochi chilometri, destinazione Empoli insieme agli altri giovani bianconeri Felice Piccolo, Claudio Marchisio e Sebastian Giovinco. L'unica soddisfazione è il ritorno in Serie A e il debutto nelle coppe europee grazie alle due presenze in Coppa UEFA, di goal però neanche l'ombra. Troppo poco per convincere la società a trattenerlo e cercare di mettere radici.

Inizia così un lungo girovagare per l'Italia senza trovare pace: Bari (dove ritrova Conte), Piacenza, Gallipoli, Livorno. Non solo, il passaggio al Piacenza diventa pure un caso procedurale dato che inizialmente la FIGC blocca l'operazione perché si tratterebbe del terzo trasferimento nella stessa stagione sportiva. Decisione ribaltata dopo il ricorso presentato dalla società emiliana. Una vittoria legale che non produrrà grossi effetti sul campo, dove Volpato a Piacenza non brilla di certo.

Le cose vanno meglio al Lumezzane prima di un altro, gravissimo infortunio. A cedere è di nuovo il solito ginocchio, anche se stavolta a fare crack è il menisco. Volpato non si arrende e riparte dal Pergocrema finché non si ritrova svincolato a causa del fallimento del club.

Nonostante abbia solo 26 anni, Volpato dopo un periodo di prova col Sorrento accetta di scendere in Serie D prima con l'Union Quinto, firmando un contratto a gettone, poi col Thermal Ceccato. Quindi finisce addirittura in Eccellenza col Campodarsego, dove diventa un vero e proprio idolo del paese segnando 14 goal e trascinando la squadra alla promozione tanto che per tutti Rey diventa 'O Rey.

La sfortuna però non si è purtroppo dimenticata di Volpato che nella gara contro l'Adriese rimedia la rottura del legamento crociato dell'altro ginocchio, il destro. L'ennesimo infortunio che stavolta di fatto scrive la parola fine alla sua carriera da calciatore, almeno ad alti livelli.

Perché in realtà l'attaccante tornerà in campo e ancora oggi continua a correre dietro un pallone nel campionato di terza categoria veneta con l'Unione Cadoneghe 1957, dopo l'esperienza in Eccellenza veneto col Camisano Calcio. Ma i tempi dei paragoni con Del Piero e Vieri, ovviamente, sono ormai lontanissimi per un ragazzo che ha pure indossato la maglia azzurra fino alla selezione Under 20.

Anche se Volpato, intervistato qualche tempo fa da 'TuttoJuve', non vuole sentir parlare di rimpianti.

"Purtroppo nei momenti migliori sono mancato a causa della rottura del crociato. Avevo fatto doppietta col Siena e dopo pochi giorni mi sono rotto il crociato. Rientrare non fu semplice".

I giorni in cui 'O Rey era considerato l'erede di Vieri sono davvero lontani. La passione per il calcio, quella sì, invece è rimasta immutata a dispetto di due ginocchia ballerine che hanno compromesso la carriera di una giovane promessa sulla quale peserà per sempre un interrogativo: dove sarebbe arrivato Volpato senza i tanti (troppi) infortuni?

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